
Ci sono città che non si visitano ricercando in esse attrazioni turistiche, piazze scenografiche o luoghi famosi. Aix en Provence è un luogo dal quale si può ripartire con un ricordo splendido oppure così così, tutto dipende da come, quando e quanto la si visita. La bellezza di Aix è la sua vita quotidiana, i suoi mercati coloratissimi di frutta e verdura, di spezie e cibi frugali da consumare passeggiando, è nell’incanto delle sue case un po’ bohemienne dai colori pastello ma con persiane e porte azzurre come il cielo.
Innanzitutto ad Aix recatevi di mattina, ma non una mattina qualunque, controllate che sia un giorno di mercato. Al vivace appuntamento del sabato nei dintorni dell’Hotel de Ville ho dedicato un post intero: Il Mercato di Aix en Provence non è uno dei tanti. La città è bella di giorno, con le vie piene di gente, di oggetti e di colori, con le strade e le piazze scaldate dal sole. Difficile scegliere i percorsi urbani più belli, conviene girare un po’ dappertutto lasciandosi guidare dal caso.
Ad Aix mi piace fare tutto e niente: passare per vicoli vicoli da cui fanno capolino statue di santi o bizzarre figure di cinesi o mercanti, porte di legno intagliato che mostrano intrecci di alberi e foglie, mostri o sguardi alteri. Entrare nei negozi di tessuti e pure in quelli di biscotti burrosi, fotografare carretti di verdure coloratissime esposte con precisione cromatica come in un grande dipinto “live”. Aix en Provence è un luogo dove potrei andare altre dieci, cento, mille volte senza mai annoiarmi perchè il suo Genius Loci è così forte e travolgente.
Murales dipinti, vecchie insegne di legno, o che inglobano a modo loro frammenti di statue dal passato
l’edera che si arrampica sui muri e i colori delle case che sembrano sfumature degli stessi toni, tinte che si mostrano diverse in una giornata di sole e uguali in assenza della luce giusta. I tavoli dei caffè che si affacciano sulle strade e che nelle giornate di bel tempo rendono le piazzette dei grandi luoghi di comunione. Ad Aix abbondano i ristoranti “etnici” ed anche i piatti tipici del posto mescolano i sapori della tradizione mediterranea provenzale con la cucina francese, spezie orientali e influenze di mondi lontani. Per il pranzo ho scelto una locanda libanese, con piatti unici dai sapori freschi e invitanti, colorati da guardare e piacevoli da annusare, esattamente come i mercati della città.
Aix è una città altamente “zampillante”, ricca di sorgenti naturali e acque termali sfruttate già dal tempo dei romani, di fontane ne troverete in giro tantissime, alcune ricoperte di erba e muschio, altre imponenti e con schizzi d’acqua che giocano tra le statue (come la Rotonde di Cours Mirabeau), si incontrano in ogni strada e il loro suono è una rilassante compagnia che accarezza le chiacchiere in panchina, o al tavolo di un bar.
Il mio consiglio per visitare Aix è prendersela comoda, anzi comodissima, girare a passo di lumaca, assaggiare uno stucchevole Calisson d’Aix (una specie di candito a forma di barchetta, molto profumato e appiccoso), acquistare assaggini al mercato, girare a piedi con una bustina di olive speziate in mano, guardare le vecchie insegne e le vetrine dei negozi, riempirsi le narici di tutti gli odori, dai pomodori maturi al sale profumato di rose.
Il Quartiere Mazzarino è un’altra faccia di Aix en Provence, più ordinato ed elegante, con palazzi legati alle attività dell’Ordine di Malta nel XVII° secolo. Il Corso Mirabeu sfoggia palazzi signorili con bizzarri elementi decorativi, come i giganti che sorreggono il balcone del Tribunal de Commerce e il caffè Les Deux Garçons, il locale storico dove andava a fare colazione Cézanne, ma anche Emile Zola e Winston Churchill.
Il cittadino più famoso di Aix è Paul Cezanne, pittore impressionista che immortalò il Monte Saint Victoire, il simbolo della sua terra, più volte e in diverse stagioni. Sebbene i quadri del pittore siano ormai un po’ ovunque in giro per il mondo nel Museo Granet si possono trovare alcune sue opere insieme a quadri di altri artisti come Picasso e Matisse. Per la prossima volta metto in programma di visitare il laboratorio artigianale dei Santons, le statuette dipinte a mano raffiguranti costumi e mesteri della tradizione, e lo studio di Cézanne, entrambi si trovano appena fuori città.