
Pittoresca, colorata, piccola. Quasi finta. Girando per Colmar si ha la sensazione di essere presi in giro, di trovarsi in un set di cartongesso, di vivere nello scenario di un libro di favole pop up, nel quale cigni, canali d’acqua con barchette di legno, cicogne e carretti con i fiorellini saltano fuori tirando una levetta di carta. Romantica a dismisura e spudoratamente perfetta, scopriamo questa città cartolina a cavallo tra Francia e Germania.
L’Alsazia è una regione magica e nel suo mix multiculturale francese-tedesco si crea un favoloso equilibrio, una mescolanza di stili, forme e sapori che funziona alla grande e continua ad attirare folle di turisti estasiati. Perchè ogni città, è così bella e raffinata da vincere ogni cuore senza fatica, dalla grande Strasburgo ai piccoli villagi tra i vigneti in campagna è tutto un quadro che non si interrompe mai.
Le immagini di Colmar più celebri sono quelle della Petite Venise, un quartiere segnato da vie d’acqua anticamente usate per i commerci che ora vomitano turisti a tutte le ore, angoli perfetti e dipinti come un acquerello, scorci fotografati all’inverosimile, condivisi, immortalati, instagrammati. Impossibile resistere alla bellezza di queste vie di case a graticcio, profili che si specchiano sull’acqua con ristorantini, salici piangenti che sfiorano i canali e suggestivi riflessi. Consiglio anche di salire su una delle imbarcazioni di legno per un giro rilassante dei canali, alcuni davvero strettissimi, con piccoli ponti da casa delle bambole.
E se dalla cattedrale gotica sembrano spuntar fuori dal marmo come funghi le figure di gargoyles dalle fattezze fantastiche, dalle finestre fanno capolino le cicogne, simbolo dell’Alsazia e immagine benaugurale di pace, abbondanza e serenità. Cicogne di ogni formato, dallo stampino per torte al pelouches invadono anche le vetrine di ogni negozio di souvenirs e diventano il ricordino per eccellenza della città.
Tra i tanti edifici belli del centro soffermatevi a guardare Casa Pfister con i suoi soppalchi in legno, la torretta e gli affreschi ben restaurati, un’abitazione rinascimentale che appare ancora oggi come allora. Non mancate una visita al Palazzo della Vecchia Dogana, incontrerete le sue torri e il soffitto decorato di smalti colorati mentre camminate per il centro. Molto carino anche il Palazzo dei Volti,con immagini di visi umani e profili di animali sulla facciata
uomini baffuti, diavoli, leoni, putti e grappoli d’uva, frutta che abbonda nelle campagna alsaziane ricoprendo vallate intere di ordinate file che si arrampicano.
Girando per l’Alsazia ho iniziato a diventare dipendente dalle famigerate tarte flambèe, una specie di pizza croccantina cotta a legna che sembra innoqua ma in realtà di imbottisce di cipolle marinate e panna acida in una combinazione letale. Se la assaggiate poi ne vorrete ancora (e poi ancora, ancora e ancora, fino a non poterne più).
L’Alsazia è uno di quei posti che fa tutti contenti. Ci sono tante cose da vedere ma non ci si stanca troppo, le città sono ordinate, pedonali, facili da girare anche con poco tempo, i vicoli e le piazzette così armoniosi nelle loro geometrie che per storcere il naso ci vuole veramente coraggio. Carrettini bucolici stracolmi di fiori, balconi dai quali scende l’edera, piante si arrampicano e ovunque ci sono colori. Ah dimenticavo… siamo a febbraio. Allora è magia.
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