
Amburgo, con le sue architetture moderne e austere non è la città più bella della Germania, nè la più artistica nè la più antica o pittoresca, avvolta da un cielo grigio appare ancora più indecifrabile, spigolosa e fredda. La città sull’Elba, nota anche per i suoi quartieri della trasgressione e per gli enormi cantieri navali e docks commerciali, è il più grande porto europeo dopo Rotterdam e il secondo centro più popoloso della Germania. Dall’aeroporto la metropolitana ti conduce comodamente centro, avendo a disposizione una giornata intera prima di ripendere un volo ho deciso di non stare ad aspettare in aeroporto e visitare questa grande città tedesca della quale non conoscevo praticamente niente. E ne è valsa la pena.
Il tragitto dall’aeroporto è in gran parte in superficie, si attraversano campagne e giardini, ed ecco la prima sorpresa, attorno alla grigia Amburgo ci sono delle vere e proprie isole verdi, non monotone e piatte ma caratterizzate da collinette, boschi e corsi d’acqua con piste ciclabili. Dalle zone rurali si arriva in centro e per chilometri si vedono solo ampi viali spaziosi e costruzioni moderne anonime. Ma il bello deve ancora venire.
Amburgo non è proprio direttamente sul mare, il fiume Elba la collega al Mar del Nord e canali d’acqua si infilano tra la terra come le dita di una mano aperta, un porto naturale protetto e una posizione invidiabile. L’antica città libera della Lega Anseatica ha però perso il suo aspetto originale, semidistrutta da un catastrofico incendio nel 1842, e dalla guerra un secolo dopo, è rinata dalla ceneri nel giro di due decenni, oggi una nuova Amburgo ha ripreso a respirare. Del passato restano in piedi poche testimonianze, che spesso contrastano fortemente con tutto ciò che c’è intorno, come la Nicolaikirche che con l’unica grande torre gotica rimasta testimonia con una galleria di foto, ruderi e sculture gli orrori del conflitto mondiale e la bellezza della chiesa prima della devastazione.
All’interno dell’alta guglia c’è anche un ascensore dal quale si dovrebbe godere di un bel panorama. Io lo sconsiglio perchè non sono riuscita a vedere niente a causa delle impalcature di restauro, informatevi prima di fare il biglietto, se i lavori sono ancora in corso non salite sulla torre.
Il palazzo del Municipio con la sua bella torre dell’orologio è il monumento più noto della città, visibile anche da lontano con i rivestimenti verde acqua del suo tetto a spiovente. La piazza e la lunga fila di portici tutto intorno sono un luogo molto piacevole per passeggiare, spesso si tengono mercatini e piccoli concerti, le caffetterie con i tavolini all’aperto semicoperti da tettoie vintage sono carini. Entrate nel cortile del palazzo per vedere la fontana monumentale della giustizia; le stanze sono visitabili con tour guidati in tedesco o inglese, due volte al giorno, il primo parte alle 10.00, se volete vedere gli interni vi conviene presentarvi al punto informazioni almeno venti minuti prima per mettervi in lista.
Dalla piazza si arriva al Binnenalster, un bacino a forma di trapezio che si affaccia proprio davanti al palazzo del comune, la Jungfernstieg, un boulevard coperto molto elegante, il nome ci racconta qualcosa in più della sua storia, era infatti una delle poche zone di Amburgo nella quale le ragazze non sposate potevano passeggiare senza supervisione per fare acquisti in città, inutile dire che tra i suoi archi monumentali e le passerelle sono sboccaite molte storie d’amore. Sotto il portico ci sono dei bei locali per mangiare, soprattutto pasticcerie con splendide torte e salette ben arredate.
Da lì, dopo una pausa torta conviene estendere la passeggiata fino ai gradini dell’Alsterpavillion, luogo d’incontro molto popolare soprattutto nel weekend. Si affaccia maestoso sulle sponde del lago anche il quartier generale della celebre compagnia di spedizioni navali Hapag Lloyd, un palazzo bianchissimo con colonne d’ispirazione classica e il tetto di tegole verdi, simili a quelle che rivestono il Municipio. Nel centro storico, tra viali di negozi e costruzioni moderne fanno capolino palazzi antichi restaurati di recente che mostrano come gioielli le loro stravaganti decorazioni, per esempio la Globushaus con galeoni a vele spiegate che troneggiano sul tetto, o la Chilehaus, costruita a cavallo tra gli Anni Venti e i Trenta, che imita la forma di una nave ed è coperta da migliaia di piccoli mattoni rossi.
San Michealis, l’antica chiesa dei poveri al quale era annessa una casa d’accoglienza per le vedove, oggi si tratta di una piccola porzione della vecchia Amburgo miracolosamente sopravvissuta ai bombardamenti, a fianco si può passeggiare per il vicolo Krayenkamp e ritrovare casette a graticcio dal gusto antico con insegne, finestre di legno e portoncini decorati. Solo pochi metri ma un efficace salto nel tempo. Poco distante è il Gänsemarkt, l’area urbana delle shopping caratterizzata da bei palazzi e piazze salotto. Anche se questa è forse la parte che convince di pià i turisti, l’angolo che preferisco di Amburgo è la suggestiva città magazzino costruita sull’acqua, la Spicherstadt, un’isola dello stoccaggio nata sopra fondamenta di legno e ricoperta di mattoncini rossi come nello stile di altre città della Lega Anseatica (per esempio Lubecca e Danzica).
Arrivavano ad Amburgo via mare merci provenienti da ogni parte del mondo e si conservava nei magazzini tè, caffè, tessuti orientali, tappeti, alimenti, spezie, tabacco. Parzialmente danneggiata dalla guerra ma fortunatamente ricostruita con fedeltà, la cittadella magazzino è oggi totalmente riconvertita in musei, spazi espositivi e uffici. Tanti balconcini in ferro che si affacciano sul canale e un’architettura funzionale ma anche unica nel suo genere. Perchè nacque questo quartiere di smistamento merci? Lo scopo era più o meno creare un’isola dutyfree nel quale continuare a commerciare liberamente senza pagare dazi doganali al resto della Germania, Amburgo aveva infatti sempre goduto di un’ampia libertà e autonomia economica e non voleva perderla completamente per seguire Berlino. Tra un compromesso e un paradiso fiscale (ma con una certa originalità architettonica).
Oggi l’area archeologica industriale si trova inglobata all’interno del nuovo complesso Hafen City, la città porto, dal gusto moderno e ricercato, tra viali con panchine dalle forme stravanti si incontrano appartamenti di design e eleganti uffici, piattaforme e giardini, fontanelle e grattacieli di vetro. Prendetevela comoda, il quartiere è molto interessante e se potete fate anche un giro al Museo della Dogana (Deutsches Zollmuseum) per conoscere la storia della città, dei suoi docks e dei commerci internazionali.
Amburgo non è una città prettamente turistica nè dall’atmosfera romantica però ha una personalità forte e in qualche modo saprà convincervi, la sua storia è interessante ma anche drammatica, con ferite ancora visibili che non si colmano di solo cemento. Non aspettatevi un vero e proprio centro storico, nè di avere a disposizione una giornata di sole, portate con voi una piccola guida lungo la passeggiata (io ne comprai una nell’edicola dell’aeroporto ma potete anche stamparvi delle pagine online prima di partire), con qualche informazione in mano tutto acquista un senso e diviene tremendamente interessante.
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