
Praga è una città incredibilmente suggestiva, ti lascia addosso tantissimi ricordi ed è una meta perfetta anche per un weekend di pieno inverno, il ghiaccio e la neve le donano tantissimo e (con le scarpe giuste) non creano neanche disagi. La città è piuttosto piccola, si gira tranquillamente a piedi, ma si divide in zone ben distinte, ognuna da esplorare con calma, nelle sue particolarità e differenze. Ma quali e quanti sono i diversi quartieri? Cosa vedere in ognuno di essi? Vi lascio i miei appunti per organizzare meglio il vostro viaggio a Praga.
IL CASTELLO
Quasi in ogni angolo di Praga sarà almeno in parte visibile il profilo del Castello e soprattutto le guglie della Cattedrale. La grande fortezza si compone di tre cortili che si aprono uno ad uno come una matrioska, all’interno si trovano edifici del potere temproale e religioso, la sede del presidente della Reppublica Ceca e un intreccio di gallerie d’arte, edifici di rappresentanza e il museo del tesoro di San Vito. Dalle tante terrazze in muratura si hanno delle vedute straordinarie, dal cuore antico alla città moderna, fino alle colline. Si tratta di una vera piccola città all’interno di Praga, e nell’ultimo cortile si trova la goticissima Cattedrale di San Vito, imponente, scura, strapiena di dettagli e ispirata ai grandi edifici religiosi francesi. Al suo interno si trovano le tombe delle più importanti personalità, come Carlo IV San Veceslao e San Giovanni Nepomuceno, oltre che una meravigliosa carrellata di vetrate di artistiche che dal medioevo arrivano allo Stile Liberty di Alphonse Mucha.
Poco distante si trova anche il Vecchio Palazzo Reale, con le sue sale di rappresentanza gotiche e le esposizione dei gioielli della corona. Al piano superiore gli ambienti affrescati con stemmi nobiliari, libri antichi e le stanze nelle quale avvenne la Defenestrazione di Praga, evento scatenante della Guerra dei Trentanni. I biglietti d’ingresso includono sempre anche la visita alla basilica di San Giorgio, che malgrado la facciata barocca nasconde un interno romanico molto ben restaurato, si tratta della chiesa più antica del complesso, l’unica del primo insediamento del Castello che si è ancora conservata. Entrare nel Vicolo d’Oro è come mettere le lancette del tempo indietro di quattrocento anni, la pittoresca piccola strada di abitazioni antiche e coloratissime del Castello, è come un libro aperto di storie del passato. Nelle piccole casette vissero gli orafi, e secondo la leggenda anche gli alchimisti della corte di Rodolfo II, abitò per un anno anche Franz Kafka (al n. 22), la veggente Madame de Thebes e il Premio Nobel Jaroslav Seifert. Alcune abitazioni sono oggi dei negozi di souvenirs, in altre si può entrare per vedere oggetti d’epoca, la ricostruzione di una taverna e anche una piccola sala cinematografica strapiena di vecchie locandine cimeli da film dedicata a Josef Kazda, l’uomo che riuscì a salvare dalla distruzione tantissime pellicole durante la Seconda Guerra Mondiale.
MALA STRANA
Il Piccolo Quartiere di Praga è una mini città mitteleuropea ai piedi del Castello e sfoggia un’eleganza delicata tra case dai colori pastello, piazze scenografiche e bellissime botteghe antiche. Tra i tetti della città spiccano la cupola e il campanile della Chiesa di San Nicola. Nella piazza antistante la grande chiesa fate caso a delle statue stilizzate verdognole, sono il ricordo dei ventisette nobili cechi uccisi nella Piazza della Città Vecchia nel 1621. Mala Strana si ricongiunge all’area del Castello lungo la via Nerudova, famosa per le sue case stupende decorate con tutta una serie di simboli, statue e decorazioni spesso legate al mondo della magia e dall’alchimia. Capace di attirare grandi e piccoli come una calamita è il turistico ma grazioso negozio di gingerbread, dove vengono spianati, cotti e decorati profumatissimi biscotti alle spezie.
Parte di Mala Strana è anche l’Isoletta Kampa, una striscia di terra divisa dal resto della città dal Ruscello del Diavolo, malgrado il nome inquietante si tratta di un luogo molto carino e piacevole, soprattutto per la presenza di parchi urbani, esposizioni d’arte e mulini ad acqua. Tantissime persone di tutte le età si fermano davanti al Muro di John Lennon, dove giovani provenienti da tutto il mondo lasciano dediche e graffiti, prima di ricercare proprio da Kampa una bella vista del Ponte Carlo dal basso (con le papere e i gabbiani che vi vengono a rubare un pezzetto di panino).
STARE MESTO
Mala Strana si unisce attraverso il Ponte Carlo al quartiere di Stare Mesto, la Città Vecchia, il grande salotto storico e monumentale di Praga. Inutile raccontare la straordinaria bellezza del ponte, nessuna foto e nessuna parola riescono a dare un’idea della meraviglia di questo luogo. Va solo visto di persona, e possibilmente in piena notte (o alle luci dell’alba) quando non c’è nessuno in giro. Da brividi. La Piazza della Città Vecchia, con le celebri guglie di Santa Maria del Tyn che fanno capolino dalle case è una delle immagini iconiche della città, il punto d’incontro di tutti i turisti, un gran bel via vai di persone e una collezione di edifici di epoche e stili diversi, dal Medioevo al Novecento in un battito di ciglia. Nella Torre del Municipio splende ancora oggi il meraviglioso Orologio Astronomico che ogni ora mette in scena ancora oggi uno spettacolo di statue in movimento raffiguranti gli Apostoli, l’Arcangelo Michele, la Morte e le Vanità.
Molte abitazioni prendono il nome dai loro simboli e dalle loro storie, tra le più belle: la Casa al Minuto completamente ricoperta di affreschi bianchi e neri, la Casa dell’Agnello di Pietra (che molti interpretano come un unicorno) e la Casa del Pesce d’Argento (alcune curiosità le trovate nell’articolo Misteri e leggende di Praga).
Con una breve passeggiata si raggiunge il Teatro agli Stati Generali dove avvenne la prima del Don Giovanni di Mozart, e il Carolinum una delle prime università d’Europa che mantiene ancora dettagli della sua architettura medievale. Splendido come un monumento anche il Grand Cafè Orient, interamente costruito e decorato secondo i canoni dell’Arte Cubista, all’angolo di via Celetna.
JOSEFOV
Durante un soggiorno a Praga non potete mancare una visita al quartiere ebraico di Josefov. L’area prende il nome dall’imperatore Josef II, sovrano che cercò di migliorare le condizioni di vita della comunità ebraica della città. Sicuramente prima o poi avrete visto nei libri, o in rete, qualche immagine dell’Antico Cimitero Ebraico, con le lapidi grigie inclinate e coperte di muschio. Questo luogo suggestivo, ricco di storia e testimonianze, è stato a lungo l’unico luogo di sepoltura per gli abitanti del ghetto. Ancora oggi il cimitero mantiene intatto il suo aspetto, come congelato nel tempo.
All’interno dell’area del cimitero si trova la Pinkas Sinagogue, oggi un grande memoriale delle Vittime dell’Olocausto in Repubblica Ceca. Sulle pareti dei due piani della struttura sono stati scritti 77.927 nomi e rendersi conto che ogni piccola iscrizione equivale ad una vita, alla sofferenza e alla fine di un uomo o di una donna, è un vero colpo al cuore. Un luogo da visitare in silenzio e con rispetto, pregando per un mondo migliore. In mezzo a tanti (e bellissimi) edifici Art Nouveu spicca il profilo gotico della Sinagoga Vecchia Nuova, costruita nel 1217, è la più antica d’Europa. Secondo la tradizione è stata eretta con delle pietre del distrutto Tempio di Salomone e una leggenda dice che i materiali potranno essere presi e riutilizzati se mai un giorno il Tempio verrà edificato di nuovo. All’interno si trova il seggio N.1 del Rabbino Loew (sul quale nessun altro potrà mai sedersi), la sinagoga è collegata anche al mito del Golem, il gigante d’argilla precursore dei moderni robot e computer.
Proprio davanti alla Sinagoga Vecchia Nuova fate caso anche alla Sede del Consiglio delle Comunità Ebraiche, ha una torre con due orologi, uno dei queli ha caratteri ebraici e ruota in senso antiorario. Accanto al cimitero si trova anche la Klausen Synagogue, con all’interno un’esposizione di oggetti usati per le celebrazioni, pitture e testi sacri dell’Ebraismo. Dall’altro lato, l’edificio neo-romanico dalla forme rotondeggianti è la Sala Cerimoniale dove venivano svolti i riti funebri prima della sepoltura, oggi è un museo diviso su due piani con un pavimento completamente rivestito di mosaici. Splendida anche la Sinagoga Spagnola, interamente in stile moresco. Trattenete il respiro entrando perchè è davvero spettacolare, esotica e splendente, ispirata agli interni dell’Alhambra di Granada, luogo di culto e sala per concerti è un tripudio di forme sinuose, vetrate, colori e dettagli dorati. Visitatela assolutamente, non ve ne pentirete! All’esterno, proprio davanti all’ingresso, si trova la grande statua dedicata a Franz Kafka. Prendetevi tutto il tempo per passeggiare tra le vie di Josefov, le case del quartiere ebraico sono oggi prevalentemente in stile Liberty, con dettagli architettonici e decorativi davvero bellissimi, incontrerete mercatini di souvenirs, negozi e ristoranti di cucina kosher. E’ davvero una zona molto bella e se vi piace lo stile di primo Novecento vi fermerete a guardare con attenzione ogni palazzo ad ogni angolo.
NOVE MESTO
Spesso snobbato dai turisti, il quartiere di Nove Mesto, è ancora pienamente centro storico. La Città Nuova fu infatti area scelta da Carlo IV per i mercati a cielo aperto e le attività commerciali, malgrado il nome di nuovo c’è ben poco, basti pensare che Il Municipio è un edificio del 1300!! Manca probabilmente l’avvolgente atmosfera degli altri quartieri ma non certo i monumenti e i luoghi da vedere.
Iniziate la visita da Piazza San Veceslao, un luogo che ha segnato la storia di Praga in più momenti. La piazza è in realtà un lungo viale nel quale si intervallano palazzi Art Nouveu ad altri dal taglio decisamente più moderno. Ogni edificio è comunque da osservare con cura perchè spesso si trovano delle bellissime decorazioni, o dettagli che rimandano al passato socialista, all’esoterismo o ad alcune leggende popolari (per esempio la favola del Principe Ranocchio con la sua sciarpa verde). Nella piazza risalta la figura elegante del Museo Nazionale e una grande statua di San Veceslao a cavallo. La piazza fu teatro della storia di Praga, dalle rivolte antiasburgiche del 1918 alla Primavera di Praga nel 1968, una croce di metallo sul pavimento ricorda il punto in cui due studenti si suicidarono (dandosi fuoco davanti agli occhi di tutti) protestando contro la censura e il proibizionisto del comunismo. Nello stesso luogo, venti anni dopo iniziò la 1989 la Rivoluzione di Velluto, definitivo scoperchiamento del regime.
Camminando lungo Piazza San Veceslao si incontra il Passaggio coperto Lucerna, una specie di piccolo shopping mall di primo Novecento con bellissime decorazioni, un caffè storico e la grandissima (quanto bizzarra) statua di San Veceslao a cavallo… al contrario! Il cavallo e l’uomo in armatura penzolano in uno strano equilibrio proprio sopra la testa dei passanti. Praga sfoggia autentiche meraviglie dell’Art Nouveu e per gli appassionati è veramente un pozzo dei desideri, si passa dalle opere di Mucha agli eleganti virtuosismi della Casa Municipale (anch’essa nel quartiere di Nove Mesto) e i caffè liberty dall’atmosfera perennemente altera e sofisticata. Tantissime le case che conservano splendidi dettagli e motivi di questa corrente elegantissima che fonde architettura, imitazione della natura, arte e decorazione.
Ma Praga è veramente piena di sorprese, molte della quali davvero imprevedibili. Mentre passeggiate potreste incontrare una foresta di funghi colorati, mossche giganti e anche la statua bizzarra di un uomo appeso ad un ombrello (si tratta di un’opera d’arte contemporanea chiamata Slight Uncertainty) e se doveste vedere un uomo in procinto di buttarsi dal tetto di un palazzo, non preoccupatevi: è il monumento a Sigmund Freud, quest’ultimo a dire il vero … un po’ inquietante. Tra gli altri luoghi celebri di Nove Mesto c’è il Teatro dell’Opera e la Casa di Faust, edificio secondo abitato dall’oscuro personaggio al quale si ispirò Goethe per la sua opera. La Città Nuova, e con essa anche il centro di Praga, si chiude con un’ultima immagine: le Case Danzanti. Due edifici che realizzati nel 1996 su una location completamente distrutta dai bombardamenti (e per decenni lasciata in stato d’abbandono). Soprannominati “Ginger e Fred”, le palazzine abbracciate sono il simbolo della rinascita della città dopo la Seconda Guerra Mondiale e con il loro profilo accattivante attirano turisti ad ogni ora del giorno.