
Montagne sullo sfondo, campi coltivati, angoli verdeggianti e colline aride dalle tante sfumature di marrone, uno scenario in cui non manca proprio nulla. Tra piazzette accoglienti e vertiginose altezze, Ronda è una città scenografica come poche, facilmente raggiungibile in treno da Malaga, Siviglia o Granada e tra le più visitate dell’intera Andalusia proprio per il suo aspetto unico e riconoscibile al primo sguardo.
L’immagine di Ronda si collega al suo simbolo identificativo: il Puente Nuevo, un ponte che collega El Mercadillo, la città nuova, e La Ciudad, il centro storico dall’aspetto moresco, una via di comunicazione che sfida la gravità e fu completata (non senza una lunga lista di vicissitudini, problematiche e tragedie) nel 1793. Il suo ponte vince i ben cento metri di abisso, passando da una parte all’altra la gola del Tajo e aggrappandosi tra due alti speroni di roccia, regalando ai visitatori una visione d’impatto, imponente e da cartolina. Ronda sembra davvero una città disegnata dalla fantasia.
In prossimità del ponte, dal lato della città vecchia, si trovano anche dei suggestivi giardini a terrazze con splendide vedute sulla Serranía. Il più celebre paese bianco andaluso nel corso dei secoli ha affascinato scrittori e artisti, ma anche attori di hollywood come Orson Welles, che addiritttura scelse di morire a Ronda, legandosi indissolubilmente all’anima della città.
Arrivando dalla stazione si percorre per prima la parte moderna della città, nei primi tratti anonima, poi, mano a mano che si raggiunge il cuore del Mercadillo, assolutamente carina. La Plaza del Socorro è accogliente, circondata da negozi e tapas bar per una pausa e uno spuntino.
La Plaza de Toros di Ronda è una delle più belle di tutta la Spagna, oggi trasformata in esposizione permanente. Proprio nell’arena di Ronda per la prima volta i toreri iniziarono ad affrontare faccia a faccia i tori cambiando le regole delle tauromachia. In ricordo della nascita del più famoso toreador, Pedro Romero, ogni anno si svolge a Ronda la Corrida Goyesca, in abiti d’epoca. Pur non essendo affatto attratta da questa pratica barbara e sanguinolenta non ho evitato di visitare l’arena vuota perchè è un edificio storico dall’equilibrio architettonico perfetto. All’interno del complesso si trova un vero e proprio museo, con un’area dedicata alla tauromachia e altre gallerie sulla storia della Real Maestranza, una delle scuole d’equitazione più antiche d’Europa.
Attraversare a piedi il Puente Nuevo è l’emozione più grande, ad ogni passo verso la Ciudad si torna indietro nel tempo, incontrando uno scenario favoloso di case bianche e strade che si arrampicano sulle rocce. Ronda è tutta un mirador, difficile scegliere il panorama più bello, tante sono le vedute emozionanti e le sue bellezze. Nel centro storico l’eredità moresca è ancora ben visibile, vi consiglio di dare un’occhiata ai bagni arabi (molto ben conservati) e agli antichi palazzi con patios decorati di piante e fiori, angoli preziosi per un momento di refrigerio dal sole battente dell’Andalusia. Anche la chiesa di Santa María la Mayor era un tempo una moschea, ancora ben visibile nei dettagli architettonici dell’antico campanile nato per essere un minareto.