
Ad Agra c’è un monumento imponente, costruito con marmi preziosi e decorato con sublimi sculture, bassorievi e intarsi. No, non sto parlando del Taj Mahal ma di un posto che quasi nessuno conosce: il tempio dei Radha Saoami Satsang Baes, luogo di culto spettacolare, e ancora incompiuto, di un gruppo religioso indiano nato nell’Ottocento.

Centoquindici anni di lavori, interrotti più volte, un progetto quasi interamente finanziato dalle donazioni dei membri del Satsang nel corso dei decenni. Solo ad oggi si contano nel Radha Soami oltre 20 milioni di seguaci sparsi in tutto il mondo, un sito web e un canale youtube e pubblicazioni multilingua. Quattro generazioni di operai hanno messo mano al progetto, bisnonni, nonni, genitori e figli. Chissà quando le gru verranno smontate, per il momento continua ad essere un work in progress anche se la forma, perlomeno esterna, del tempio sembra ultimata.

Il tempio è di una bellezza disarmante ed è così ricco di dettagli da lasciare i visitatori ammutoliti. Marmi di color verde, giallo e bianco, ciascuno proveniente da diverse località dell’India, il bianco da Jodhpur, il giallo da Jaisalmer, il verde da Baroda. I migliori materiali e i migliori artigiani per far parlare la pietra e renderla leggera e delicata come pastasfoglia. Mancano ancora molti dettagli e strutture aggiuntive, lavori di intaglio prendono vita e luccicano con un solo raggio di sole. Difficile non paragonare al vicino Taj Mahal alcuni elementi decorativi eleganti e preziosi. Il tempio della comunità Radha Soami è un progetto d’altri tempi, come se cercassimo di costruire oggi in Italia una delle nostre meravigliose cattedrali, un po’ come per la Sagrada Familia alla fine la genesi lunga e travagliata del monumento lo rende ancora più affascinante.

Quello che si sta costruendo adesso in realtà è il terzo tempio eretto dai membri della comunità, i primi due erano molto modesti e solo nel 1904, il terzo guru del movimento decise di creare un progetto molto ambizioso. Il primo tempio venne edificato in un luogo ideale dove c’era una foresta e sorgenti di acqua incontaminata, nel frattempo però il paesaggio è notevolmente cambiato. Soami Shivdayal Singh, il fondatore del movimento religioso e considerato dai fedeli un’incarnazione del divino, nacque ad Agra nel 1808 e nel 1861 fondò la sua dottrina, contenuta in libri devozionali, e un gruppo il cui nome si ispira a Radha (l’anima) e Soami (guida spirituale), si tratta di una religione che prende spunti dall’Induismo, dall’Islam, dal Cristianesimo e dal Sikhismo, il punto di riferimento è un guru, discendente del fondatore, l’attuale Gurinder Singh, è in carica dal 1990.

Già da tempo sono aperte le visite al tempio, seppur tra palchi, soppalchi e ponteggi. Per il momento le gru restano lì e i lavori procedono lenti (o veloci) in base alla quantità dei finanziamenti ricevuti. Alcuni dicono che i lavori non avranno mai fine, altri stimano che tra massimo cinque/dieci anni tutto sarà completato. E’ comunque possibile visitare il tempio sia da fuori che da dentro, anche se l’opera non è terminata vale sicuramente la pena vederla perchè è già qualcosa di straordinario. E, perlomeno lì, non troverete folle di turisti internazionali e insistenti venditori di oggettini. Potrete rilassarvi, ogni tanto pure ad Agra è possibile.
