
Le crociere sono dei viaggi estremamente affascinanti e quando inizi ad amarle uno dei primi meccanismi che scattano è iniziare ad affezionarsi alle navi, a chiamarle per nome come fossero persone e considerare il primo incontro con “lei” una delle parti più importanti della vacanza in generale. Inauguro con un giro su Costa Serena una serie di post con immagini ed esperienze a bordo di alcune navi da crociera su cui ho viaggiato. L’esplorazione ha inizio (e non senza un pizzico di nostalgia)!
Costa Serena è una nave grande in ogni punto di vista, enorme ed opulenta, può ospitare oltre 3750 passeggeri e 1100 membri dell’equipaggio, 290 m di lunghezza per 36 di larghezza. Imponente e “tanta”, sia nel volume che negli arredi, così sgargianti e vistosi da sfiorare il kitsch. Costa Serena, di proprietà Costa Crociere e di fatto appartenente al gruppo americano Carnival, è stata tra le più grandi e innovative navi della sua generazione. Anche se ora sono state inaugurate delle cugine più moderne e accattivanti. la nave si difende ancora benissimo, dividendosi tra l’Europa e l’Asia in itinerari studiati appositamente per i diversi mercati.
Costruita da Fincantieri e battezzata il 19 maggio 2007 a Marsiglia (per madrina ha avuto l’attrice francese Marion Cotillard) si innalza su 13 ponti e vanta ben 1500 cabine, di cui oltre 900 con vista mare. Come per tradizione i nomi dei ponti sono assegnati in base ad una tematica: le costellazioni celesti, quindi si parte da Andromeda, Cassiopea e Aries, fino a Virgo e Pegasus. Costa Serena dispone di spazi enormi ed ha ben quattro piscine di cui due “decappottabili” ovvero dotate della copertura mobile a vetrate, utilissima per rendere le aree comuni accoglienti e fruibili anche in caso di freddo e maltempo.
Affollata si, ma anche molto grande, date le dimensioni e la capacità in alta stagione è inevitabile trovare caos mentre nei periodi lontani dalle ferie di massa si possono sfruttare molto meglio gli spazi ampi e ariosi della nave. Insomma, la gente è tanta ma le grandezze pure, quindi alla fine il rapporto si compensa. Non mi dilungo in dati tecnici perchè non sono ferrata in materia ma passo direttamente all’aspetto estetico e turistico, l’impatto visivo della nave e l’atmosfera che si respira a bordo.
L’arredamento e la tematizzazione sono molto vivaci e bizzarri, forse potreste dimenticarvi gli interni di altre navi ma è difficile togliersi dalla mente l’atrio “olimpico” della Serena e anche quei bei fiaccoloni (enormi) che ornano l’area del buffet. Ma io lo ammetto, amo i colori e gli spazi “pieni”, le scenografie teatrali e pure i lustrini. Insomma sono amante dell’India devo aggiungere altro? Il kitsch e i colori non mi fanno certo timore.
Serena è la nave dei miti classici e come nel mito e nel sogno tutto è permesso, dai manichini che saltano sulle nuvole ai motivi geometrici ispirati all’arte antica alla giustapposizione di tinte forti e dettagli dorati. Eh si perchè i monumenti e le statue antiche non è che in origine fossero d’un bianco immacolato… anzi. Il mondo “classico” era sovrabbondante di colori, esattamente come Serena. C’è moltissimo lilla, azzurro e rosa, e scendendo la grande scalinata dell’atrio principale sembra davvero di scendere e salire dalle nuvole. L’ambiente è eccessivo a detta di molti, ma anche indimenticabile. Di poche navi ho ricordi così precisi come di Costa Serena, anche senza riguardare le foto nel computer mi appaiono in testa le le nuvole, le fiaccole, i volti degli dèi fluttuanti, le cornicette di meandri ripetute un po’ ovunque, dallo scorrimano delle scale al design dei pavimenti in marmo.
L’ideatore degli interni è Joseph Farcus, praticamente un mito dello cruiseships design, spesso amato, a volte criticato per la sua tendenza all’eccesso di dettagli, giochi di luce, forme e colori. Allestimenti che devono stupire, e non puntare esclusivamente all’eleganza ma piuttosto all’evasione, alla visione di qualcosa totalmente distante dall’ordinario. Insomma la moderazione non è certo il suo forte e nel progetto Serena la situazione gli è forse un attimo sfuggita di mano, con tutti i pro e i contro della presenza costante di oggetti, immagini e strabilianti voli di fantasia.
Nella nave si trova anche un’enorme area Spa Samsara, oltre che le classiche gallerie di negozi, la palestra, i vari bar per ascoltare musica dal vivo e ballare, un teatro gigante diviso su due piani, il simulatore di Grand Prix e i Mini Clubs per bambini. A distanza di qualche anno mi sembra inutile date dei giudizi precisi e dettagliati sulla qualità dell’intrattenimento, del servizio e della cucina a bordo, perchè sono fattori in costante variabile, facendo riferimento alla mia esperienza personale posso dire che il rapporto qualità prezzo della vacanza in generale mi è parso molto buono, incluse le attività ricreative e i piatti proposti nei menù.
Ogni nave è un mondo a parte ed ha una sua personalità, un’anima e delle caratteristiche che la rendono diversa dalle altre, incluse le “gemelle” pensate a partire dallo stesso progetto o figlie dello stesso cantiere. Toccando così tanti luoghi, terre e realtà è un po’ come se trascinasse nella sua scìa tante piccole tracce delle sue esperienze, delle persone che ha ospitato e fatto divertire e sognare, e che ne conservano ricordi anche ad anni di distanza. Costa Serena mi piace perchè… è bella e voluttuosa come una donna formosa e avvenente. Profili di statue classiche interrompono la continuità cromatica di vetri o pannelli, fanno capolino dagli ascensori, gli occhi si riempono sempre di qualcosa, fino all’inverosimile. La sala ristorante divisa su due piani, con una scalinata doppia e addobbata con un reticolato di candele elettriche (bellissimo), mentre la discoteca sfoggia tavolini e cuscini con bocche giganti scarlatte di rossetto e anche una parete di simil unghie smaltate, alla faccia della sobrietà.