
Nella campagna di Tuoro il 21 giugno 217 a.C. ebbe luogo una delle battaglie decisive della Seconda Guerra Punica, un agguato che si trasformò in un autentico bagno di sangue per i romani. Oggi nella stessa terra ci sono le ruote di fieno pressato e le macchine parcheggiate sotto il sole, tanti turisti che sfidano la giornata di gran caldo per muovere i propri passi in una storia lontana, la Rievocazione della Battaglia del Trasimeno.
Annibale Barca fu uno dei generali più famosi di tutti i tempi, capace di sfidare Roma e far vacillare una potenza in rapidissima crescita, inflisse una pesante sconfitta alle legioni proprio nei territori di Tuoro, nei pressi del Lago Trasimeno. La nebbiolina e la posizione geografica giocarono un ruolo fondamentale nella riuscita dell’attacco, l’eco della giornata nefasta resta ancora nei toponimi, e se il Malpasso ricorda il luogo dell’agguato, la località di Sanguineto deve il suo nome al massacro dei legionari per mano di Annibale (l’esercito romano perse oltre 15.000 soldati sul campo di battaglia, senza contare i prigionieri).
L’evento è un’opportunità per conoscere divertendosi, stringendo la mano a quel mondo lontano che in un modo nell’altro ritorna sempre a galla. Curiosare tra gli accampamenti, conoscere la centuriazione, i farmaci, la cucina, la tessitura di abiti e cinture, i diversi gruppi di guerrieri con le loro armature identificative. A fare gli onori di casa i la Legio Prima Taurus di Tuoro, una delle poche legioni di rievocatori di età Repubblicana.
E’ una rievocazione nuova ma carica di entusiasmo, alla quale partecipano volontari locali e altri venuti da lontano. L’allestimento è una suggestiva fortezza/ingresso che ricorda i castra romani, all’interno della quale si trovano laboratori, pannelli esplicativi, tende che ospitano i legionari, aree didattiche, riproduzioni di oggetti e mercatini con articoli ispirati al mondo romano. Appena fuori campeggiano i nemici, i celti recrutati dai cartaginesi durante la loro avanzata su Roma. E anche loro ne hanno di storia da raccontare.
Annibale non si portò il suo esercito da Cartagine ma si muoveva assoldando lungo il cammino verso l’Italia mercenari in cerca di avventure, uomini di etnie diverse che non si battevano per un ideale ma per la moneta, guidati da una personalità carismatica, un leader capace di coinvolgerli e tenerli tutti uniti. Il generale si prefissò l’obiettivo di espandere i domini cartaginesi ma nonostante una serie di vittorie alla fine la sua buona stella smise di brillare e il sogno di Annibale si spezzò.
Nella battaglia del Trasimeno l’esercito romano venne attaccato prima che due consoli (Gaio Flaminio e Gneo Servilio Gemino), con i loro eserciti potessero riunirsi, si trattò quindi di un’imboscata, una trappola tesa a distruggere i romani in più fasi, dai soldati alla cavalleria numidica nascosta per saltar fuori all’improvviso e dare il colpo di grazia. Annibale aveva capito che non poteva aspettare, sconfiggere un esercito sarebbe stato più facile che fronteggiarne due, così nascose i suoi uomini tra la vegetazione e si rese invisibile, attendendo l’arrivo delle legioni di Flaminio.
La rievocazione si è svolta in prossimità dell’area in cui avvenne realmente lo scontro, un evento culturale che si collega molto bene ai sentieri tracciati della battaglia del Trasimeno e al piccolo Museo multimediale dedicato alla memoria storica dell’accaduto dotato anche di cinema 4D per visionare il filmato della ricostruzione dell’attacco. La battaglia si svolge solo una volta all’anno ma il centro di documentazione è invece sempre aperto nel weekend. Info e orari nel Sito Ufficiale del museo.
CHE NE PENSI? Se il post ti è piaciuto, se hai domande oppure ho dimenticato qualcosa, lascia un messaggio. Sarò lieta di rispondere.