
Sulmona è una deliziosa città d’arte tutta pianeggiante stesa come un tappeto di case ai piedi del parco della Majella. La città è circondata da montagne, bellissimi borghi e paesaggi che cambiano radicalmente nel giro di pochi chilometri. Conosciuta da tutti per i suoi confetti colorati, è il luogo di nascita di Ovidio e ha un centro storico ricco di bellezze, scorci interessanti, chiese e diversi musei. Anche se è piacevole trattenersi più a lungo (io ci sono stata ben quattro giorni) ecco le attrazioni imperdibili da visitare assolutamente durante una visita giornaliera di Sulmona.

IL CENTRO STORICO E L’ACQUEDOTTO MEDIEVALE
Sulmona è una città antica e molto affascinante, un museo a cielo aperto per piacevolissime passeggiate, custodisce gioielli d’arte ma anche bei negozi e ristoranti. Osservate i dettagli, come una bicicletta che sbuca fuori da un muro, l’insegna di una gioielleria in stile liberty, i pannelli turistici e le vetrine che offrono spunti per approfondire alcuni aspetti culturali e gastronomici della città come i cimeli della ferrovia storica, l’artigianato, i peperoncini e l’aglio di Sulmona. Perdetevi tra i vicoli, curiosate nei chiostri, girate a piedi senza una meta, ogni strada vi apparirà bella e unica a modo suo.

Il protagonista del centro è senza dubbio lui, l’acquedotto medievale, ancora intatto e possente, che con le sue ventuno arcate taglia in due il centro storico e crea un’immagine asimmetrica e scenografica. A completare la bellezza del luogo la Fontana rinascimentale del Vecchio e il raffinatissimo portale di San Francesco della Scarpa.

LA FABBRICA DEI CONFETTI PELINO
L’associazione mentale confetti/Sulmona è immediata. La prima parola che salta in mente pensando alla città è proprio questa: confetti, bomboniere, scatoline o souvenirs, come il classico mazzolino di fiori con petali di confetti colorati. La fabbrica è veramente un gioiellino sia da dentro che da fuori e la sua storia è veramente imponente. Dal 1783 i Confetti di Sulmona prodotti da questo prestigioso marchio vengono ordinati anche per matrimoni reali e cerimonie esclusive. L’azienda vanta una tradizione antica tramandata nel tempo e lavorazioni ancora lente e assaggi dolci e beneaugurali, profumatissimi, bianchi immacolati o colorati, dalla forma ovale o di palline e sassolini. Dal fondatore Francesco Pelino e alla prima vocazione della ditta, il commercio delle mandorle, si arrivò poi alla lavorazione dei confetti, i cui segreti sono ancora custoditi dagli eredi (ormai alla settima generazione) della prestigiosa famiglia di imprenditori. La fabbrica Pelino di Sulmona è considerata Monumento di Interesse Nazionale e le sue linee già dall’esterno evocano cura, eleganza e anche una certa nostalgia.

Visitate il museo disposto su tre piani, si passa dalla storia dei fondatori alle bomboniere d’epoca, fino a riproduzioni dei monumenti di Sulmona con intrecci di confetti, vecchie stampe e riconoscimenti ottenuti dall’azienda. Ai piani superiori macchinari antichi usati nel laboratorio, ma anche oggetti d’epoca come radio, quaderni, quotidiani, occhiali, telefoni e anche degli effetti personali del Leopardi, a quanto pare uno dei tanti consumatori dei Confetti Pelino. L’ingresso è gratuito (ma è impossibile all’uscita non fermarsi al negozio).

IL POLO MUSEALE DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
Nei palazzi che circondano la Chiesa della Santissima Annunziata è stata allestita un’esposizione molto vasta che ripercorre le origini del territorio dalla Preistoria al Medioevo. Dal Paleolitico, Neolitico, Età del Bronzo, fino ai reperti dei popoli italici che abitavano la Valle Peligna, dalle epigrafi al grande Rilievo della Transumanza (del I secolo d.C.), una delle opere più celebri custodite. Bellissima anche la Domus romana di Arianna (abitata tra il I e il II secolo d.C.) con porzioni di affreschi e mosaici rinvenuti nello scavo al piano terra, e la riproduzione del tempio del Santuario di Ercole Curino all’interno dell’esposizione archeologica al primo piano.

Il museo comprende anche una sezione medievale e una pinacoteca, oltre che una bella collezione di costumi tradizionali abruzzesi e memorie della transumanza. Un museo molto interessante che consiglio di visitare sia per le esposizioni che per la bellezza del palazzo che lo ospita.

LE BELLISSIME CHIESE
Le chiese di Sulmona sono una più bella dell’altra e se trovate il portone aperto l’ideale è entrare e dare un’occhiata dentro a tutte. Dopo aver visitato il museo che si trova nei palazzi del suo complesso, non mancate una visita all’interno della chiesa della Santissima Annunziata e fermatevi nella piazza per guardare la sua facciata ricca di motivi decorativi originali e complessi, La piazza rettangolare affacciata sulla lunga scalinata della chiesa è divenuta il simbolo della città ed è uno spazio urbano ricco di forme, suoni e sensazioni.

La Chiesa di Santa Maria della Tomba è una chiesa romanica la cui facciata è un grande rettangolo di pietra bianchissima la sua semplicità è interrotta solo dal portale affrescato e da un grande rosone. L’interno a tre navate è di una bellezza semplice e solenne, la chiesa fu edificata probabilmente su di un antico sito archeologico o su di un’area monumentale funebre, da quì forse il nome “Santa Maria della Tomba”. Alle pareti restano porzioni di affreschi sopravvissuti al tempo. Splendida la statua della Madonna vestita in abiti sontuosi che si trova nella navata destra. La Chiesa della Madonna del Carmine è una bell’edificio che si affaccia sulla Piazza Giuseppe Garibaldi che comprendeva anche un centro di accoglienza e cura per i pellegrini. All’interno si trova una bella statua di Santa Agata, alla quale era originariamente intitolata la chiesa.

SULLE TRACCE DI OVIDIO E DI CELESTINO V
Passeggiando per Sulmona vi capiterà di passare davanti alle statue di due cittadini illustri. Il primo è Ovidio, l’autore dei Fasti e delle Metamorfosi, nacque proprio a Sulmona il 43 a.C., a lui è intitolato il Corso principale della città, al termine del quale si trova anche la sua statua e sullo sfondo il bel campanile della Santissima Annunziata. Poco distante dal centro della città si trova anche la Fontana dell’Amore, dove secondo la tradizione Ovidio incontrasse la sua Corinna al ritorno da Roma.

A Sulmona visse anche Pier da Morrone, un eremita che a sorpresa divenne papa nel 1294 col nome di Celestino V. Il suo pontificato durò solo alcuni mesi e dopo il suo abbandono venne nominato Bonifacio VIII (lo stesso che poi lo rinchiuse nel castello di Fumone fino alla fine dei suoi giorni). Dante nella Divina Commedia lo colloca nell’Antinferno e lo identifica con la celebre espressione “colui che fece per viltade il gran rifiuto”. La sua figura nel corso degli anni è stata rivalutata, e, malgrado si ancora avvolta da parecchi misteri, è chiaro che fu una vittima delle ambizioni (e delle pressioni) del famigerato cardinal Caetani, il futuro Bonifacio VIII. Lungo il corso si trova una bella statua di Celestino V e le sue spoglie riposano nella Cattedrale di Sulmona.
