
Mare turchese limpido e brillante, panorami mozzafiato, grotte nascoste e scenografici faraglioni. Piccole ma spettacolari, le Isole Tremiti sono una meraviglia a poca distanza dalla costa del Gargano, del Molise, e dell’Abruzzo. Sebbene sia consigliabile pernottare almeno due o tre giorni nell’arcipelago per goderselo veramente, la maggior parte dei turisti le visita con un’escursione giornaliera dai luoghi di villeggiatura della costa. Le isole sono infatti facilmente raggiungibili da Termoli, Vasto, Peschici, Rodi Garganico, Manfredonia e pure Vieste. Ma come organizzare una visita alle Tremiti? E cosa vedere in un giorno?
San Domino, San Nicola, Cretaccio, Capraia e Pianosa, le isole sono cinque ma solo le prime due sono abitate e visitabili. Io partendo da Termoli ho scelto un trasfer a/r in giornata con Tirrenia con porto d’arrivo a San Domino, una volta scesi a terra troverete delle agenzie turistiche che offrono delle escursioni in barca con circuito “ad anello” cioè con ritorno all’isola da cui partite. Si possono anche scegliere varie alternative meno turistiche, come la visita autonoma noleggiando un gommone o le attività sportive e subacquee. Durante il classico giro via mare vengono mostrati i tratti distintivi della geografia delle isole a anche molte curiosità, come la roccia dell’elefante a San Domino, con un immagine che ricorda quella dell’animale intento a bere con la sua proboscide dal mare. In genere tutte le barche si fermano per permettere ai turisti di fare bagno al largo, la quantità delle soste dipende dal tipo di tour che si sceglie ma l’unica tappa fissa è davanti all’isola di Capraia dove i più allenati possono immergersi per vedere la statua sommersa di Padre Pio.
La bellezza delle Tremiti sono soprattutto i colori, l’azzurro cielo, il verde acqua, rocce che vanno dal bianco al giallo ocra intervallate da verdissime pinete. Luogo imperdibile è l’abbazia medievale a San Nicola, e vi consiglio vivamente di salire lungo tutta la fortezza fino a raggiungere la chiesa che sta in cima al complesso religioso e difensivo. L’ascesa è faticosa, portatevi delle scarpe comode che non scivolino sui sampietrini (no ciabatte o tacchi, mi raccomando). Il fiato corto e un po’ di sudore sulla fronte sono ripagati da panorami fantistici, una vista quasi a volo d’uccello su San Domino e Cretaccio, strapiombi di roccia dove il mare è così limpido che riuscirete a contare a distanza pure i pesci e i sassolini, il cielo azzurro fa da sfondo a costruzioni antiche e vedette di pietra color crema.
La storia dell’arcipelago corre indietro nel tempo, le prime tracce umane risalgono al Neolitico e nell’antichità le isole erano conosciute come Diomedee perchè secondo la leggenda Diomede, l’eroe in fuga da Troia, visse e morì proprio lì dopo un lungo peregrinare nell’Adriatico. Si racconta che i suoi compagni vennero trasformati da Venere in uccelli, ed ancora oggi, a ricordo del mito, con il nome di Diomedee si chiamano gli uccelli in alcune stagioni dell’anno popolano le coste delle Tremiti. L’abbazia nell’isola di S.Nicola è il punto di riferimento nell’orizzonte, posta sul rilievo più alto e dominante nel paesaggio con la sua pietra d’Istria bianchissima, Santa Maria a Mare fu fondata dai monaci benedettini di Montecassino nel 1045 e rimase a lungo un importante centro spirituale e culturale, all’interno si conservano ancora porzioni della pavimentazione musiva.
Nell’isola di San Domino si trovano varie file di negozietti, molti dei quali vendono i famosi capperi sotto sale, sentieri si arrampicano sull’isola all’ombra di pini d’Aleppo e si incontrano spesso panchine all’ombra dove rilassarsi e godere di bei panorami. Anche la natura dipingendo le Tremiti ha variato i colori della sua tavolozza, dal verde dei pini di San Domino alle rocce bianche di San Nicola, dagli scogli giallastri di Cretaccio alla vegetazione di Capraia, così variegata in tutte le sfumature di verde da sembrare muschio su un presepe.
A seconda del porto di partenza per raggiungere le isole può volerci un’ora o un’ora e mezza, le due alternave per il trasporto sono il traghetto o l’aliscafo. Termoli ha collegamenti più frequenti con le isole, le navi partono tutto l’anno (se le condizioni climatiche) e non solo durante il periodo estivo. Da Termoli io ho speso con Tirrenia 40 euro a testa, il prezzo oscilla un po’ e dipende dal giorno e dalla presenza o meno di offerte in corso. Certo il biglietto è stato un bel salasso, a questa cifra si aggiungono 15 euro per il giro panoramico base a bordo delle barche a motore. Arrivare alle Tremiti e visitarle non è economico, ma di certo ne vale la pena.
Da vedere assolutamente:
*Il centro storico di San Nicola, con le sue mura imponenti e l’antica abbazia
*I panorami che si aprono dalle pinete di San Domino
*Un giro in barca attorno alle isole con soste in alcune grotte marine
Alcuni consigli di base:
*Le isole si visitano a piedi (i non residenti non possono imbarcare le auto). Indossate scarpe comode e mettete il costume sotto vestiti leggeri. Portatevi un cambio per fare il bagno e un paio di infradito in borsa. Viaggiate con poco bagaglio perchè ci sarà da camminare … e anche qualche salita ripida e scivolosa.
*Se avete bambini piccoli al seguito non portate il passeggino!! Diventerebbe impossibile muovervi in giro per le isole e non saprete dove lasciarlo. Confermo che anche con un bambino piccolo è possibile andare ovunque a piedi e in barca, certo facendo della pause acqua/gelato/pizzetta ogni tanto e cercando il più possibile strade e panchine all’ombra. Stancante… ma non impossibile.
*Avevo letto in rete dei prezzi inaccessibili di cibi e bevande sull’isola, a me sono sembrati prezzi normali, senza esagerazioni. Per risparmiare non siamo andati al ristorante ma devo dire che per mangiare nei bar non ci hanno affatto spennati.
*Non ci sono vere e proprie spiagge sabbiose, a parte Cala delle Arene a San Domino, una mezzaluna piuttosto piccola e normalmente strapiena di gente (affitto ombrellone 15 euro). Davanti al molo di S. Nicola molte persone si fermano a fare il bagno sulla piccola spiaggia di ciottoli, lo spazio è poco ma il colore del mare, di un turchese accecante, è un invito da non declinare. Chi invece vuole cercare delle baie tranquille e accessibili sono via mare può approfittare dei taxi acquatici che con una cifra che va dai 5 ai 12 euro ti danno “uno strappo” andata e ritorno per calette libere ma più esclusive.