
Un itinerario interessante quello di MSC Opera nel Mediterraneo Occidentale, un giro che intervalla grandi città a destinazioni meno inflazionate permettendoti di vedere sempre qualcosa ogni giorno di viaggio (e con tempi di scalo sufficienti per visitare i luoghi senza lo stress del mordi e fuggi). E se poi i prezzi delle quote crociera sono anche buoni e appetibili, allora non resta che preparare una valigia, un piano giornaliero e salire a bordo. Un giro nel Mare Nostrum è sempre una buona idea, non solo si ha l’occasione di sfiorare località ed identità diverse ma anche avere una visione nell’insieme, riscoprendo un viaggio lento, più simile ai mezzi di comunicazione del passato piuttosto che a un frenetico volo lowcost che grida sonoovunquenelgirodidueore.
Msc Opera è una nave di medie dimensioni, varata nel 2004, più piccola rispetto i primi nomi della flotta ma estremamente piacevole, ben organizzata, con ambienti dall’arredo minimal ma ben illuminati dalla luce naturale. Consiglio questa crociera principalmente per l’itinerario, non conoscevo i porti di scalo, la mia priorità è stata la voglia di scoprire ogni tappa e godermi anche alcune vere e proprie chicche della navigazione come il passaggio dello Stretto di Messina e l’arrivo/partenza a Mahon, il secondo porto naturale più grande al mondo.
Una crociera frenetica con poco tempo libero per attività a bordo e riposo, si torna a casa un po’ stanchi ma sazi, con tante immagini e sensazioni nella testa. Ben sei scali in sette giorni, una sosta per ogni giorno di viaggio, il più delle volte dalla mattina alla sera, lasciandoti quindi la possibilità di esplorare il più possibile e anche muoverti, volendo, dalla località di arrivo per raggiungere qualcos’altro. Se la città dell’imbarco è Genova, la partenza è un lento palcoscenico che scivola tra la grande area commerciale e il porto turistico, i monumenti del centro storico cittadino sono rinoscibili anche dal mare e si allontanano nell’orizzonte, salutando all’inizio e alla fine di un viaggio per mare. Il giorno seguente l’alba sveglierà i passeggeri a Marsiglia, tra la costa frastagliata popolata da alberi in bilico sulle rocce.
Marsiglia è una città spesso inclusa nelle rotte delle navi da crociera, e altrettanto spesso snobbata a favore di altre località limitrofe. In realtà i luoghi comuni attaccati alla capitale della Provenza sono molto ingannevoli, se vi dedicherete alla sua scoperta Marsiglia si rivelerà una città molto bella, energica, ordinata. E oltretutto circondata da un ambiente spettacolare, i paesaggi delle vicine Calanques, i fiordi del Mediteranneo e l’isola prigione dell’arcipelago di Frioul, luogo che fu d’ispirazione per la trama de Il Conte di Montecristo e La Maschera di Ferro. A Marsiglia abbondano luoghi d’interesse, bei panorami ed elementi che ne tracciano la personalità, come le barche si riflettono nell’acqua del Vecchio Porto, i vicoli del Panier, la Corniche, il lungomare pedonale da record, le architetture moderne del MUCEM e il museo del Sapone La Licorne. L’ideale è arrivare in centro con il taxi o i mezzi pubblici e di fronte al Vecchio Municio prendere la linea del trenino turistico che conduce a Sainte Marie de La Garde, la chiesa dove dal tetto penzolano modellini di navi di ieri e di oggi e le pareti raccontano storie di naufragi, di speranze e di miracoli in mare. Tornerò a parlare con calma di Marsiglia perchè è stata una delle mie tappe preferite del viaggio, e davvero non mi aspettavo che la grande città della Francia del Sud potesse essere così attraente, tanto da farmi dimenticare in un attimo la sua fama di bad girl.
Mahon era una delle tappe che aspettavo con maggior interesse, soprattutto ero curiosa di assistere alla navigazione del porto naturale, il secondo più grande al mondo dopo Pearl Harbour, un percorso spettacolare nel quale pare di trovarsi in Norvegia, complice anche la giornata un po’ umida e i primi raggi di sole che timidamente si facevano avanti. Paradiso di biodiversità e parco naturale, Minorca è una vera chicca negli itinerari delle crociere, pochissime navi ci arrivano e l’isola delle Baleari, benchè così vicina alle altre, ha delle caratteristiche inconfondibili, anzi, completamente diverse, dalle altre terre dell’arcipelago.
Per la visita di Minorca, dopo aver valutato anche l’ipotesi del taxi o dell’autonoleggio, ho optato per un’escursione organizzata dalla compagnia, indicata soprattutto per chi visita l’isola in bassa stagione quando è da escludere una giornata in spiaggia e ancora molte attività ricettive restano un po’ nel torpore. L’itinerario il Meglio di Minorca è una carrellata dei piccoli borghi marinari da nord a sud partendo con la salita al Monte Toro, nel quale si trova un santuario e un panorama mozzafiato che abbraccia tutta l’isola, purtroppo la vista è stata quasi del tutto ostruita dalla nebbia, banchi pesanti che sembrano non volersi mai spostare, se non per qualche secondo, lasciando un piccolo ritaglio di panorama tra la foschia.
Dalla costa agitata e rocciosa della parte settentrionale, con soste intermedie per scattare foto a degli scorci panoramici, si raggiunge Fornells, un sonnolento borgo marinaro, spostandosi poi nell’altro estremo dell’isola, a Binibeca, pittoresco paesino bianco, costruito a tavolino ma adorabile, ideale per una passeggiata divertente perdendosi tra gli intrecci dei piccoli vicoli silenziosi affacciati sul mare. L’uscita dal porto è una festa tra i passeggeri, tutti sul ponte esterno estasiati, nonostante la debole pioggia e il vento, è un momento troppo bello e imperdibile, che emozione fissare l’orizzonte respirando profondamente l’aria profumata della verde e selvaggia Minorca.
Opera ferma poi al porto di Cagliari e la mattina si osserva la città come su un grande balcone, dai ponti alti della nave si muovono persone, dalle terrazze panoramiche del capoluogo sardo c’à un brulicare di turisti che guardano in ogni direzione i diversi angoli della città dalla complicata e spettacolare geografia, degna della matita di uno scenografo. Tra i vicoli del Castello, la parte più alta e normalmente silenziosa di Cagliari, c’è un vento forte e un sole piacevole, diversi percorsi ti trascinano verso l’alto, un po’ a fatica, verso il Bastione di Saint Remy, un gigante terrazzone con viste a 180° sulla città e sul porto, e poi verso la Cattedrale, bellissima, e la città nascosta nei sotterranei di Santa Eulalia, per passeggiare tra i ruderi dell’antica Carales.
Camminando mi ritrovo nella Cittadella dei Musei, un complesso ben organizzato che somiglia a un campus universitario, non posso fare a meno di entrare al museo archeologico per vedere, tra le tante interessentissime opere, i bronzetti sardi e i Giganti del Monte Prama. A sopresa trovo anche una mostra di abiti indossati durante la processione di Sant’Efisio e mi soffermo sul tessuto ricamato di alcuni copricapi femminili che ricorda così tanto uno dei miei saree indiani. Colorata, eterogena, indecifrabile. Cagliari conquisterà veramente solo chi avrà la pazienza di cercarla, di osservarne le originalità e i contrasti. Prendetevela comoda.
L’unico scalo che prevede solo mezza giornata di sosta è Malta, e quindi si finisce per uscire tutti alla stessa ora (per poi ritrovarsi in coda, tutti insieme di nuovo per rientrare sulla nave). Malta è un luogo piuttosto strano, le case somigliano molto a quelle dell‘upper middle class di Delhi, con gli ingressi recintati, gli archi, i cancelletti, e perfino il colore dei muri e la forma delle finestre. A Malta c’è molto di Oriente e di Medio Oriente, moltissimo di inglese (con tanto di cabine telefoniche rosse e statue di regine) e qualcosa di ancora diverso, che non c’entra niente con niente. E che non si trova altrove. Per chi è già stato a La Valletta e non può andare in spiaggia consiglio una passeggiata nelle antiche città di Mdina a Rabat, un’escursione facile da organizzare anche da soli, preferibilmente contattando un taxi già Italia e fissando una tariffa. Dopo vari tentativi l’opzione che mi è sembrata migliore è stata la compagnia di noleggio auto con conducente SuitCabs, ve li consiglio, precisissimi, affidabili e a buon mercato. Con loro mi sono trovata benissimo.
Le due piccole città si raggiungono facilmente a piedi, quindi una volta fatto il giro della cittadella di Mdina potete spostarvi verso la Domus Romana di Rabat camminando solo cinque minuti, e con altri cinque raggiungerete la Chiesa di San Paolo e il corso antico della città, con le case ocra e i celebri balconcini di legno colorato con le vetrate.
Lo scalo più bello per me è stato Messina, una sosta di intera giornata preceduta dalla spettacolare entrata nel porto davanti alla Madonna della Lettera e le coste di Sicilia e Calabria che come due innamorati d’altri tempi si guardano, si corteggiano, si avvicinano sempre di più senza sfiorarsi mai. Molti dei croceristi in transito si recano a Taormina e sebbene sia facile arrivarci da Messina anche in treno, all’uscita dalla nave molti tassisti propongono dei giri in multipla a prezzo fisso, magari unendosi ad altri passeggeri. A solo mezzora dal porto, la città di Taormina è una meravigliosa isola di storia e bellezza, dalle vedute dell’Etna ai corsi pedonali straripanti di negozi colorati, dalle terrazze cittadine che si aprono sul mare, sulle spiagge sabbiose e paesini che sembrano penzolare dalla roccia. Incredibilmente bella e maestosa.
Andate pure a Taormina ma prima di ripartire un giro a Messina fatevelo, almeno per vedere la piazza principale, i bellissimi (e anche bizzarri) bassorilievi del Duomo, e naturalmente il celebre campanile con le statue semoventi che sfilano al suono delle campane. Fermatevi per uno snack tra le tante pasticcerie e rosticcerie, tra arancini, pesche dolci, biscotti di mandorla, cannoli e granite avrete solo l’imbarazzo della scelta.
Prima del rientro a Genova l’ultima tappa è il porto di Napoli, ed è inutile dire che è una città stupenda e che ogni occasione è buona per ritornarci, via mare o via terra che sia. Inoltre la nave attracca comodamente a pochi passi da Castel Nuovo, in pieno centro storico, regalando sia all’arrivo che alla partenza splendide vedute dei monumenti, del Golfo di Napoli e del Vesuvio. Da Piazza del Plebiscito ho fatto una sosta alla Galleria Umberto I e poi una passeggiata per Via Toledo. Con la metro si raggiunge Piazza Dante in metropolitana (passando nelle celebre Fermata più Bella d’Europa) e poi il cuore partenopeo dello street food: Via dei Tribunali, e San Gregorio Armeno, la via dei presepi artigianali, raggiungendo sempre a piedi Via del Duomo e poi scendendo a piedi lentamente verso il porto, con una lunga sosta a Corso Umberto per mangiare la pizza.
Prima di partire avevo letto in rete pareri contrastanti su Opera, in effetti le nuovissime navi della compagnia sono molto accattivanti (oltre che immense). Dato che il restyling della nave ha aggiunto però più cabine, gli unici ambienti che risentono un po’ di questa modifica sono il teatro e la hall centrale dove si trova la reception, pensate per accogliere un numero minore di gente ora si ritrovano un bel po’ di carico da sostenere, se per la hall con la scalinata di marmo il problema non esiste perchè la gente non si sofferma troppo a lungo, per il teatro nei giorni di piena occupazione della nave si ricorre ad un sistema di prenotazioni tramite schermi digitali che leggono la Msc Card e registrano gli ordini.
Per quanto riguarda la cucina c’è da dire che Opera vanta un’offerta gastronomica notevole, un buffet ricchissimo aperto 20 ore su 24 (con molte scelte anche vegetariane, ben segnalate), un menù ristorante raffinato e vario con piatti italiani, internazionali e firmati da Cracco per la Cena di Gala. Ho apprezzato particolarmente la presenza di piatti etnici nel menù, tortillas messicane, hummus e felafel , moussaka e gazpacho tra le tante opzioni.
Viaggiare a bordo di una nave meno grande ha i suoi vantaggi, si possono raggiungere alcuni porti che non potrebbero ospitare i giganti del mare e ci si trova in una realtà più raccolta, pacifica e spesso anche più curata, con spazi comuni nei quali non è difficile ritagliarsi un’isola personale. Per quanto mi riguarda è stata una crociera perfetta, nei tempi nei porti di scalo, nell’itinerario e nell’organizzazione della nave che ci ha ospitati, consigliatissima soprattutto se amate fare i turisti ed essere sempre un po’ impegnati ogni giorno.