
Ogni anno, nella campagna di Sassoferrato, dove sorgeva un tempo la fiorente Sentinum, si svolge la Rievocazione della Battaglia delle Nazioni, scontro decisivo della Terza Guerra Sannitica combattuto nel 295 A.C. I popoli dell’Italia centrale alleati contro Roma, in un disperato tentativo di fermarne l’avanzata. L’evento è un modo per far rivivere la storia nei luoghi originari e spingere sia i locali che i turisti a rinfrescare le proprie conoscenze attraverso i gesti e le parole dei rievocatori, tornando a scoprire un passato remoto che infondo non ci ha mai veramente abbandonato.
Nelle ore che precedono la rievocazione storica si ha anche l’occasione per visitare il Parco Archeologico di Sentinum, che ,seppur di modeste dimensioni, conserva ancora parti del complesso termale, della palestra, di una fonderia di metalli, e regala l’emozione di percorrere a piedi una porzione di strada romana (con i segni dei carri e delle “frenate” ancor ben visibili). La via che conduce a Fabriano spacca in due le rovine della vecchia città, molte aree sono state esplorate ma purtroppo gli scavi non sono stati completati e molto giace ancora sottoterra.
Insomma non mettetevi a bivaccare nell’attesa dell’evento ma sfidate il sole e l’afa per una passeggiata nell’archeologia. Anche tra l’erba il passato romano è pronto a spuntar fuori, per sorprenderti. Fate caso anche ad un’insolita struttura circolare annessa al complesso delle terme.
Poco resta oggi della città fiorente di Sentinum ma ciò che è stato riportato alla luce, scenograficamente ai piedi del “nuovo” borgo medievale, racconta un passato ancora ricco di fascino, basta pensare che proprio nel sito è stata ritrovata un’opera fantastica come il mosaico dell’Aion, il dio dell’eternità. Oggi questa meraviglia si trova a Monaco di Baviera ma è possibile vederne una copia fedele all’interno del museo di Sassoferrato. Dopo la caduta dell’impero gli eleganti edifici romani in pietra divennero presto una risorsa di materie prime per la costruzione della città medievale in cima alla collina.
La battaglia di Sentino venne chiamata “delle Nazioni” proprio perchè tanti popoli diversi si unirono contro Roma in un ultimo tentativo disperato ma organizzato a tavolino. I Sanniti, già sconfitti dai romani in precedenza, crearono una forte alleanza con gli antagonisti della nascente potenza guidati dal sannita Gellio Egnazio. I nemici dei romani non si rassegnarono al dominio imposto e tentarono in diverse battaglie e alleanze la strada giusta per bloccarne l’avanzata. Etruschi e umbri si offrirono di combattere e a dare una mano arrivarono pure i galli senoni dal nord, mercenari resistenti e coraggiosi, abituati ad ogni nemico e situazione climatica.
Per la Repubblica romana non si prospettava una vittoria facile ma Decio Mure e Fabio Massimo Rulliano potevano contare sulle loro intuizioni strategiche e sull’aiuto dei Piceni, famosi per il loro straordinario coraggio. I fieri guerrieri, dalla parte dei vincitori, dopo la battaglia finirono per romanizzarsi sempre di più, ma al tempo dello scontro a Sentinum non potevano sapere ancora che la potenza che avevano aiutato li avrebbe un giorno stretti sempre più nel loro territorio spingendoli in un nuovo conflitto.
A segnare le sorti della battaglia fu il tradimento last minute degli Etruschi e degli Umbri, episodio che viene riproposto in notturna nella rievocazione storica la sera prima della giornata conclusiva. Gli etruschi abbandonarono la coalizione antiromana per difendere i propri territori a Chiusi, gli umbri li seguirono. Il loro abbandono, fatale per i Sanniti, scrisse in anticipo l’esito della battaglia.
Visitando gli accampamenti è possibile conoscere i protagonisti della storia uno per uno, perchè dietro alla scena avventurosa, agli abiti e alle armature dei rievocatori ci sono veri appassionati e studiosi con anni di ricerca alle spalle e tanta buona volontà.
Il racconto durante la live scene è lungo e articolato, si assiste praticamente a un film ricostruito in tempo reale dai rievocatori. Con la luce del tramonto le armature scintillano e le spade sguainate riflettono la luce rossastra del sole al ritmo delle urla. Certo si tratta di un omaggio, una rievocazione e anche una festa che gioca con la storia e il passato.
Le armi non promettono né ferite né morte ma solo un divertimento colto, una lezione di storia che materializza con prepotenza le pagine dei manuali. Tuttavia la campagna sembra ricordare ancor più dei testi scritti perchè ne fu testimone, la terra torna ad udire il frastuono, i lamenti e le grida di nemici sul campo, le voci di eroi e traditori, il galoppo dei cavalli e il vibrare dei carri da guerra pronti ad attaccare.
La terra del Sentino sostiene ancora una volta i corpi dei soldati moribondi, che in entrambi gli schieramenti caddero al suolo per un ultimo respiro a contatto con l’erba fresca pronta a rinascere, a coprire, a raccogliere anche i brandelli della fine e della distruzione in un nuovo presente.
Per maggiori informazioni sui protagonisti della Battaglia delle Nazioni, consultate il sito dell’associazione di rievocazione storica Ad Pugnam Parati.
Rievocatori all’opera per rivivere le gesta di Sanniti, Galli e Romani in un grande e scenografico scontro. Guarda quì il trailer della Battaglia delle Nazioni 2018.
L’abbiamo girato noi pur stando in terza fila (ma ci siamo divertiti tantissimo).