
Forse il paradiso non esiste, ma almeno sulla terra possiamo accontentarci di ottime imitazioni, per esempio la Toscana. E la Val d’Orcia, con il suo paesaggio morbido e poetico in tutte le stagioni dell’anno (e in tutte le ore del giorno) è il luogo ideale per un weekend rigenerante, a contatto con la natura e colline da sogno, luoghi dove l’intervento dell’uomo più che rivelarsi distruttivo si è mostrato geniale. Per una volta tanto.
PIENZA
In Val d’Orcia ci sono molti luoghi interessanti, bei borghi e paesaggi, tanto che è impossibile riassumere tutto in un itinerario, meglio puntare su dei mini tour, con soste frequenti e vicine tra loro. Per esempio prendendo come punto di partenza Pienza, la città ideale del Rinascimento e uno dei set già pronti usati per la fiction storica i Medici (dove ha sostituito le più inaccessibili location fiorentine). La sua perfezione non è spontanea ma frutto di un’attenta pianificazione urbana che la trasformò da anonimo centro rurale a cittadina gioiello, elegante e dalle proporzioni impeccabili.
La fortuna di Pienza fu aver dato i natali a Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, legato al suo luogo d’origine e affascinato dalle nuove correnti umaniste a tal punto da voler edificare una sua città – utopia, materializzazione della nuova rinascita delle arti. Per il progetto chiamò all’appello Bernardo di Matteo Gambardelli, allievo di Leon Battista Alberti, e così nacque, nel giro di pochi anni una culla rinascimentale deliziosa, che ancora oggi incanta turisti da tutte le parti del mondo. A Pienza è imperdibile una visita a Palazzo Piccolomini, con la sua loggia e il suo giardino che si apre sui panorami della Val d’Orcia, una sosta a Via dell’Amore e un giro per i negozi di gastronomia che vendono il celebre Pecorino, formaggio stagionato, aromatizzato con erbe o foglie d’alloro e dal profumo inconfondibile.
LA PIEVE DI CORSIGNANO
Non lasciate Pienza senza visitare appena fuori le mura della cittadina la bella pieve romanica dove Papa Piccolomini venne battezzato. Il nome originale di Pienza, prima che venne ribattezzata in onore di Pio II, era Corsignano e del suo aspetto pre rivoluzione umanistica restano poche testimonianze, tra cui questa chiesa del XII secolo (ma in parte risalente al VII secolo) dedicata ai santi Vito e Modesto. Il portale è splendido, decorato con motivi geometrici e richiami al mondo della natura e dei bestiari medievali, foglie, draghi, volti umani e una sirena a due code, e immagini femminili che ricordano gli antichi culti pagani matriarcali. L’interno è a tre navate, spoglio ma molto suggestivo, in uno dei capitelli fate caso all’immagine scolpita del Serpente Regolo, il rettile a due teste della tradizione popolare, si tratta di una delle poche raffigurazioni di questa divinità romana che si sono conservate nel tempo.
LA VILLA DEI CIPRESSINI
Tra i luoghi più fotografati della Val d’Orcia c’è di sicuro il profilo di questo casolare contornato di cipressi. Si tratta di una struttura privata adibita a soggiorno turistico ed è vietato avvicinarsi se non si è ospiti. Però è inevitabile per chiunque, riconoscendo l’immagine delle mille cartoline esposte nei negozi, fermarsi per uno scatto veloce almeno dalla strada. Quanta armonia!
LA VITALETA
Altra immagine iconica della Val d’Orcia è la Cappella della Madonna di Vitaleta, un luogo suggestivo raggiungibile con una bella passeggiata panoramica. Trovarla non è difficile, appena lasciata Pienza in direzione San Quirico si percorre la Strada Provinciale 146 di Chianciano fino ad incontrare una piazzola e lo svincolo per una strada bianca, dato che non si può andare avanti con l’auto conviene parcheggiare nella piazzola e continuare a piedi per una decina di minuti. La chiesina si trova in una posizione fantastica ed è impossibile non innamorarsi dei paesaggi che la circondano.
SAN QUIRICO D’ORCIA
San Quirico è un bel borgo circondato da mura e una tappa obbligata lungo le strade della Val d’Orcia, e della Via Francigena. Ancora oggi conserva il suo aspetto di cittadina medievale e il suo cuore è la piazzetta che si ritaglia tra la Collegiata, il Palazzo Chigi e la sede del comune. Nello stesso luogo si trova anche un antico pozzo, con un elmetto da guerra al posto del secchio per raccogliere l’acqua. La chiesa della Collegiata è molto bella, soprattutto da fuori, con le sue linee asimmetriche e il portale maestoso sorvegliato da docili leoni di pietra dallo sguardo un po’ stanco. Singolare anche l’aspetto degli Horti Leonini, un bel giardino all’italiana, donato alla città da Francesco I de’Medici nel 1581, liberamente aperto e al tempo messo a disposizioni dei pellegrini del vicino Spedale della Scala.
I CIPRESSI DI TORRENIERI
E a pochi chilometri da San Quirico è impossibile non fermarsi ad ammirare la celebre rotonda di cipressi, altra cartolina famosissima della Val d’Orcia. In primavera circondati da erba color smeraldo ma ancor più belli a fine estate, quando i campi si colorano di oro, marrone e color ambra, creando delle sfumature degne di un quadro. Trovarli non è difficile, basta prendere la Strada Regionale Cassia da San Quirico in direzione Montalcino e fare caso al profilo dei cipressi spuntare dal lato destro della strada. In ogni caso troverete altre macchine parcheggiate in un’area di sosta dove tutti si fermano a scattare foto.
Un consiglio: non ve ne andate subito dopo aver visto la rotonda di cipressi. Dall’altra parte del viadotto si nasconde una campagna meravigliosa, e la strada bianca che da lì parte vi accompagnerà attraverso paesaggi da sogno, suggestivi e silenziosi tra i colori della terra.