
Il culto dei morti è da sempre parte della società, legato a tradizioni, credenze e rituali mossi dalla compassione, dalle credenze e dalla manifestazione del prestigio del defunto e della famiglia a cui è appartenuto. I cimiteri custodiscono la memoria del passato e sono sempre stati uno scrigno storico dal quale si è partiti per ricostruire i grandi eventi e la vita quotidiana, le abitudini, l’aspetto fisico e le condizioni di salute di un popolo. Dalla storia di un singolo individuo si allunga la mano verso un quadro più completo e dalle sepolture riaffiorano storie, dettagli e le tracce che il percorso di una vita, volutamente o inaspettatamente, si è lasciata alle spalle. Anche le necropoli più moderne sono testimoni del tempo, dei cambiamenti, di tante voci che si sono spente ma che in qualche modo restano vive nella pietra e nei ricordi.

Il Cimitero Monumentale di Perugia è un inaspettato luogo d’arte, di storie e di sculture meravigliose, è situato a Monterone in Via Enrico del Pozzo, a poca distanza dal quartiere di Monteluce e dal Complesso Templare di San Bevignate. Anche se ancora poco conosciuto si tratta in realtà di uno dei più bei cimiteri artistici d’Italia, un percorso affascinante soprattutto per gli amanti dello Stile Liberty e dell’Eclettismo.

L’arte che celebra il ricordo, ma anche la malinconia, l’illusione della vita, la transitorietà di ogni gioia e di ogni dolore. Seppur intrisi di una solenne tristezza i monumenti funebri sono di una bellezza strabordante, di un’eleganza leggera che si eleva aldilà del tempo e delle mode di passaggio. Faccio veramente fatica a scegliere alcune immagini da allegare a questo post perchè ad ogni angolo sono rimasta sorpresa di qualcosa e ho finito per scattare foto su foto.

Il cimitero venne realizzato da un progetto di Franscesco Bandoni e Alessandro Arienti dal 1849 in seguito all’editto napoleonico che vietava le sepolture dentro le mura cittadine. Ha due ingressi ed è attraversato da grandi viali alberati. Le gallerie monumentali sono il luogo più sorprendente ed elegante del Cimitero di Monterone, un mix tra stile Liberty e Neogotico, con motivi geometrici, fiori stilizzati e le volte che emulano simbolicamente un cielo stellato.

Tra fine Ottocento e inizio del Novecento il Cimitero divenne una galleria d’arte Liberty a cielo aperto, e ancora oggi varcando in silenzio le gallerie monumentali sembra di trovarsi in un museo e non solo nell’ultima dimora di tante famiglie illustri della Perugia del tempo. Alcune opere sono un’eleganza soave e sono rimasta a guardarle rapita, osservando i dettagli, le pose elegantissime, gli sguardi, la malinconia e la severità delle espressioni, le acconciature, i panneggi delle vesti e i gioielli scolpiti.

Bianchi angeli di pietra che invitano al silenzio, statue con gli occhi fissi nel vuoto dall’aria solenne e impenetrabile, giovani donne con abiti eleganti, boccoli, ricami di marmo e curatissimi dettagli. Difficile scegliere la scultura più bella e impressionante, forse L’Angelo del Silenzio di Giuseppe Fringuelli, avvolto nelle sue ali e con un’espressione impassibile e altera quanto delicata. Più o meno al centro dell’area del Cimitero si trova la Cappella della Misericordia di Nazareno e Francesco Biscarini e Raffaele Angeletti, una chiesa in stile eclettico dal colore rosso mattone, esternamente è davvero molto bella con i suoi dettagli e una sfilata di volti in terracotta dai tratti realistici, barbe rughe, espressioni tristi, spaventate e stanche. Molte delle terracotte artistiche che decorano con tanta perfezione i monumenti del cimitero sono state realizzate dalla fornace Angeletti – Biscarini.

Tra i viali alberati si percorrono le memorie di tanti personaggi illustri di Perugia, dall’enorme mausoleo dei Cesaroni al bianchissimo monumento in ricordo di Luisa Spagnoli, ma anche statue realistiche e curate nei dettagli che ritraggono la poetessa Maria Alinda Brunacci Brunamonti o Annibale Vecchi. Alcuni ritratti sono così veritieri e fedeli che sembra di trovarsi di fronte al volto di persone vissute nel passato. Moltissime tombe e cappelle familiari hanno dei cancelli artistici in ferro battuto, altre delle pitture o dettagli in ceramica. La maggior parte degli artisti proveniva dall’Accademia delle Belle Arti di Perugia.

Alcuni monumenti sorprendono per la loro eccentricità, come la cripta a forma di piramide o quella che ricorda un tempio dorico, altri per la continuità con un passato remoto, come una tomba in cui viene ritratta una giovane distesa su un fianco, un chiaro riferimento all’arte etrusca e al culto dei morti nel mondo antico, nell’area di Monteluce c’erano infatti delle necropoli già dal tempo degli etruschi. Una delle opere più belle è secondo me la scultura del Fringuelli che ritrae una signora anziana che appoggia la testa sulla lapide di un uomo, il filo sottile che unisce e separa la vita e la morte, la presenza e l’assenza di una persona amata, la continuità di un legame nel ricordo e nell’abbandono nel dolore.
