
E’ sempre emozionante arrivare a Spello di prima mattina, quando l’aria è ancora fresca e i turisti non hanno ancora preso d’assalto gli antichi viali in salita. Il giorno delle infiorate è un momento speciale per conoscere la cittadina e scoprirla ancora più bella, vivace e scenografica che mai. Ogni anno il lavoro degli infioratori inizia molto prima del weekend del Corpus Domini, con la raccolta, selezione e catalogazione dei fiori, quelli che saranno i veri protagonisti e le “pennellate” di quadri temporanei quanto spettacolari.
I motivi, i disegni e le tematiche cambiano ogni anno, i quadri e i tappeti floreali non devono solo decorare ma anche raccontare, esporre un messaggio o una storia con tutti i suoi simboli e i tratti distintivi. Non vi capiterà mai di trovare due opere uguali, neanche a distanza di tempo, un motivo in più per tornare più volte a vederle.
Il giorno delle infiorate è preceduto da la Notte Bianca per eccellenza, una lunga veglia di festa durante la quale i gruppi degli infioratori instancabilmente portano avanti un lavoro di squadra meticoloso e perfettamente organizzato.Le taverne propongono menù originali e colorati a base di fiori e tutta la cittadinanza, stanca e indaffarata, festeggia. Tutto deve essere finito alla mattina, quando si smonteranno le impalcature, e fino al momento della processione i tappeti incanteranno i visitatori con la loro bellezza e complessità.
Sfumature, colori, profumi, tinte accese che ricostruiscono storie, messaggi ed emozioni. Animali, fiori, sguardi prendono vita. Tappeti di petali delicati assemblati con cura, un’arte nata per stupire praticata a Spello dal 1831.
I virtuosismi sono praticamente la regola, i disegni vengono pensati e realizzati durante l’anno, gli schemi tracciati serviranno da linea guida durante la composizione dei mosaici floreali. In questo post ho messo foto di infiorate di due anni diversi, del 2013 e del 2018, scelte e soluzioni decorative differenti, ma ugualmente originali e d’effetto.
Oltre ai quadri si incontrano anche tappeti di fiori che segnano la continuità del percorso e ti accompagnano per le vie di Spello come una guida tracciata al suolo. Composizioni, foglie, fiori simboli, disegni e scie si snodano per un chilometro e mezzo tra le strade e le piazze principali, mostrando anche vicoli tra le case addobbati in modo delizioso.
Ma l’infiorata è anche una competizione, il premio per il miglior gruppo di infioratori à una statua di Properzio, il poeta latino originario della zona. Regole ben chiare decidono quanto deve essere la lunghezza minima e la massima delle composizioni, quali materiali sono ammessi e quali no. Le tematiche rendono omaggio alla storia e al territorio, narrazione di episodi biblici o d’attualità, i sentimenti, le virtù umane, geometrie articolate e bizzarre visioni.
Spello, insieme a Genzano Romano e Noto è tra le infiorate più belle d’Italia. La location ovviamente gioca la sua parte, il centro storico è uno spettacolo e tra gradini e salite si aprono panorami bellissimi. Si tratta di un’arte molto diffusa nel mondo, con caratteristiche diverse ma con una linea comune: l’omaggio al divino e la celebrazione di un rito sacro attraverso la bellezza di uno dei miracoli della natura, i fiori.
A Roma l’usanza delle infiorate venne promossa dal Bernini e dalle prime infiorate in Vaticano (per la festa di San Pietro e Paolo) la tradizione si diffuse anche ai Castelli Romani per estendersi poi anche ad altre città italiane. Una tradizione che mette in scena arte, ingegno personale e spirito di squadra, una corsa contro il tempo: tutto deve essere pronto di prima mattina, dopo le sette c’è spazio solo per gli ultimi ritocchi e la rimozione delle impalcature.
La processione trascina via con sé la perfezione delle opere e delle notti insonni di lavoro. Le immagini invece sopravviveranno nel tempo, nelle foto e anche nei social, tra i tantissimi scatti instagrammabili dei visitatori sbalorditi. Come un gelato, come l’arcobaleno, come le vacanze. Gioie temporanee. Una bellezza che si interroga bruscamente come le storie d’amore dei romanzi e svaniscono in un soffio, senza appassire.
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