
L’Italia è un susseguirsi di grandi e piccole bellezze, alcune note a tutti, altre nascoste tra le colline, tra le montagne e le pianure di questo paese dalla geografia così straordinaria, riconoscibile e complessa. L’Italia dei borghi sconosciuti non è meno importante dell’Italia delle famose città d’arte da cartolina, in entrambe si potrà trovare lo stupore e la completezza di un ambiente perfetto e magico, luoighi dove la storia e la vita quotidiana si incontrano ogni giorno e si tengono per mano.

Monteleone d’Orvieto non è tra i luoghi più conosciuti dell’Umbria eppure ha un fascino particolare, soprattutto legato ai suoi panorami immersi nella natura e alle tante tipologie di piante e fiori colorati che nella bella stagione gli abitanti espongono con estrema cura fuori dalle proprie abitazioni. Vi sembrerà di muovervi all’interno di un giardino, ed ecco perchè ho abbinato subito al nome di Monteleone quello di borgo giardino.

I fiori sono proprio la prima cosa che mi viene in mente pensando a questo luogo, fiori ovunque e di tutti i tipi, dalle rose alla lavanda, dalle erbe aromatiche a geranei e bouganville, piante grasse, piante rampicanti, gelsomini. Il profumo e il colore invadono le vie rendendo speciali strade che sembrano simili a quelle di tanti altri borghi e tutto diviene più coinvolgente e speciale.

Pur essendo di fatto unito ai terreni di Piegaro e Montegabbione (dove si trova l’interessante e controversa Scarzuola), il piccolo comune è abbinato alla provincia di Terni, ma sbocca verso la Toscana e il distretto di Chiusi. Il suo nome fu probabilmente ispirato al passaggio di papa Leone IX in quanto la città cadeva al margine dei possedimenti dello Stato della Chiesa ma subito affacciandosi verso il mondo del Granducato di Toscana.

Il borgo antico di oggi è ancora un castello a tutti gli effetti con la sua cinta di mura parzialmente intatte, le sue porte e le strette vie lastricate, gli edifici in pietra e mattoni rossi, spesso ricostruiti in epoche più recenti ma perfettamente integrati nel quadro complessivo. La Torre dell’Orologio, per esempio, visibile già da lontano, è un monumento inserito nel paese solo alla fine dell’Ottocento, seppur appaia una continuazione ideale dell’armonia della piazza.

Monteleone è nota per il Teatro dei Rustici, un piccolo teatro Settecentesco, che ripropone in scala ridotta le caratteristiche dei grandi teatri europei, e per la Piazza in cui si trova il suo pittoresco pozzo antico, una cisterna usata un tempo dalla comunità per attingere acqua, molto bella perchè circondata completamente da fiori colorati di ogni tipo. Monteleone d’Orvieto è così carino e curato che vi conquisterà, quindi se andate a visitare la Scarzuola, o vi trovate dalle parti di Piegaro o Città della Pieve fate una deviazione, fermatevi nel borgo almeno qualche ora per una passeggiata lenta in questo piccolo centro perfettamente in armonia con il suo paesaggio.
