
La Val d’Orcia è uno di quei luoghi che non deludono mai, incantevoli, perfetti, un capaci di conquistarti al primo incontro. Scorci e panorami che sembrano acquerelli, vedute che riempono il cuore di benessere e di pace, tanti piccoli borghi da scoprire, come Monticchiello per esempio, una cittadina che pur trovandosi in mezzo a famosi circuiti turistici mantiene la sua atmosfera tranquilla. Ogni luogo è simile all’altro eppur diverso, anzi a volte anche la stessa veduta appare del tutto nuova nel giro di qualche settimana, la campagna cambia sfumature, ritmi e colori, le città vivono immerse nel paesaggio, e da esso traggono energia, bellezza e vitalità.
Immerso in una campagna idialliaca tra vigneri, cipressi e panorami da cartolina, Monticchiello è uno dei borghi più graziosi (ma forse anche meno conosciuti) della Val d’Orcia. Insediamento umano dal tempo degli etruschi e dei romani, ha conservato intatto l’aspetto di una cittadina / castello medievale circondata da mura difensive ancora in buono stato. La porta di Santa Agata è l’accesso al borgo, tra le pietre della volta si può notare anche la sua data di nascita, il 1213, e lo scudo di Siena, a testimonianza della fedeltà alla Repubblica fino al 1559, quando divenne parte dei terrotori del Granducato di Toscana. I blocchi di pietra gialla che compongono la cinta muraria sono accostati con la precisione di un tetris e fanno apparire Monticchiello, ancora oggi, una rocca difensiva possente, di guardia sulla vetta della sua collina.
Per i vicoli si passeggia senza una meta, curiosando tra i negozi di artigiani e di souvenirs locali, ci sono molte botteghe carine, oggetti insoliti e produzioni di buon livello, soprattutto tessuti con ricami, borsette cucite a mano, giocattoli di stoffa e articoli per la casa. Le vie del borgo sono vuote e silenziose nelle ore più calde del giorno, tutti sembrano fuggiti via e resta la sensazione di varcare la soglia di un luogo disabitato. Basta aspettare qualche ora e lo scenario cambia nettamente, ovunque si sentono voci, si incontrano persone, le terrazze panoramiche si popolano di turisti (e anche per trovare parcheggio bisogna fare una bella passeggiata).
Monticchiello vanta anche un’originale vocazione teatrale e ad essa ha dedicato anche un museo stabile nel centro storico del paese. Il Teatro Povero nacque come iniziativa ludica e culturale, ogni anno durante l’estate, spettacoli in piazza raccontano ogni anno il vissuto della comunità, le tradizioni e la vita quotidiana. I testi sono scritti dagli abitanti, gli stessi che partecipano anche alla messa punto delle scenografie e dei costumi. Conosciuti ormai a livello nazionale, gli spettacoli all’aria aperta di Monticchiello sono anche un’attrattiva turistica e un luogo d’incontro per coloro che visitano la Val d’Orcia nei mesi più caldi.
Le case sono veramente deliziose, tutte curate e con piccoli giardini, siepi, archi fioriti, gerani in vaso lungo le scale, cassette di erbe aromatiche e piccoli alberelli. Il verde non è presente solo fuori ma anche dentro il borgo, tra i vicoli, nelle piazzette, nei cortili delle case. La campagna di Monticchiello è costellata di agriturismi, aziende agricole e osterie, e il motore economico resta comunque il turismo, nei pressi del paese si incontra infatti La Foce, uno degli scorci da cartolina più noti e fotografati (non solo della Val d’Orcia ma dell’intera Toscana).
La Val d’Orcia è una perfezione di spazi e di equilibri, un ambiente antico, tradizionale, ricco di storia e cultura. Monticchiello è una delle tappe di un percorso incantevole alla scoperta di piccole città ideali, paesini silenziosi che appaiono tra le colline e paesaggi di indiscutibile bellezza. Una fila di cipressi, le ombre delle nuvole sopra i campi verdissimi, una strada che si perde all’orizzonte, un borgo lontano dalle mura possenti, il profilo dell’Amiata, le balle di fieno rotonde sparse come briciole nei campi, i laghetti, gli ulivi, spazi organizzati e colorati, la presenza dell’uomo sembra ovunque, eppur in nessun luogo. Un ambiente armonico eppur pianificato con cura, la natura è trasformata ad arte, tanto che ogni angolo esprime regolare precisione, a volte anche un po’ troppo bella e perfetta per essere vera.
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