
Quando anni fa comprai per la prima volta la guida dei Borghi più Belli d’Italia iniziai a riprogrammare le gite della domenica con nuovi occhi, cercando uno per uno questi luoghi piccoli e graziosi, ciascuno con la sua storia e i suoi tratti caratteristici. Da allora non ho mai interrotto la caccia al tesoro. Pacentro, un borgo antico che troneggia con le sue torri nella Conca Peligna, è stata una scoperta inaspettata. Una sorpresa di quelle belle.

La scorsa estate siamo partiti per l’Abruzzo decidendolo praticamente la sera per la mattina e tra una valigia fatta di corsa e una lista di cose dimenticate a casa da comprare in loco abbiamo avuto poco tempo per pianificare. Quando sono indecisa in genere mi affido all’istinto, e comunque in paese ricco di bellezze come l’Italia anche andando a caso è davvero difficile sbagliare. Di Pacentro avevo visto qualche foto su Instagram e sulla guida dei Borghi più Belli d’Italia (che però avevo dimenticato sul comodino). Un paio di vedute sono stati sufficienti per incuriosirmi e inserire questo nome nella lista dei luoghi da vedere assolutamente.

Il borgo ha un centro storico ben esteso, avvincente come un labirinto di vicoli, archi e scalinate, lunghi corridoi d’ombra e poi piazze e panorami aperti in una natura. Visibili anche da lontano sono le torri alte e snelle del Castello Cantelmo Caldora, il percorso di visita della fortezza è abbastanza veloce ma con un po’ di buona volontà si piò raggiungere la cima per vedere dei panorami mozzafiato di tutto Pacentro, una colonna spessa di case che sembrano poggiate sulla collina appuntita.

Poco distanti si trovano anche gli antichi lavatoi pubblici, se siete dalle parti del Castello fateci caso. Chissà quante storie sono state raccontate negli anni dalle donne del paese che si recavano lì per fare il bucato in un tempo neanche troppo lontano da noi.

Sulla fondazione mitica di Pacentro c’è la storia di un eroe troiano (Pacinus) il quale, fuggito con Enea dalla sua città in fiamme, raggiunse l’area della Majella e del Monte Morrone per fondare una nuova città. Ma la fama dell’eroe mitico è oggi nulla in confronto a quella della nipote più famosa di Pacentro : Madonna. I coniugi Ciccone, nonni paterni della superstar, erano nativi di questo borgo abruzzese.

Mitologia a parte, il suo sviluppo è legato alla periodo longobardo e al processo di incastellamento per scopi difensivi. Per visitare bene Pacentro servirebbe una giornata intera, ci sono molti vicoli bellissimi, alcuni dei quali praticamente nascosti dalle vie principali, per trovarli bisogna esplorare con calma, perdendosi come in un fitto labirinto. La camminata è piacevole e impegnativa, tra scale, salite e discese, terrazze panoramiche inaspettate e stretti passaggi. Un luogo molto suggestivo da girare in lungo e in largo.

Un consiglio: per scattare una foto della veduta più celebre di Pacentro, quella con il borgo e le sue torri sullo sfondo di Sulmona e delle montagne potete andare a piedi con una passeggiata di circa 15 minuti dalla zona del castello, oppure in macchina per un paio di minuti lungo la SR 487 in direzione Passo San Leonardo. Se andate in macchina tenete conto che il punto esatto da cui si ammira il panorama si trova lungo la strada e NON ci sono piazzole o parcheggi! Accontentarvi di una sosta rapidissima un po’ prima di raggiungere la location, meglio se appena fuori dal borgo perchè una volta imboccata la strada di montagna se sbagliate è difficile anche rigirare. Io consiglio di andare a piedi, uscendo dal borgo sempre in direzione Passo San Leonardo e continuando a camminare per la strada (con attenzione) fino a quando non si ha davanti la veduta tanto famosa.
