
Perugia altera e ventosa, tra salite e discese, con i suoi monumenti “aggrappati” alle colline e pennellate abbondanti di verde intenso, una una città che regala in ogni stagione bellissimi panorami di se stessa e della campagna merlata di montagne. La Torre degli Sciri offre una delle immagini più belle ed emozionanti del centro storico, una vista a 360° priva di ostacoli, tanto che sembra letteralmente di volare sopra i tetti di Via dei Priori e sfiorare con un dito tutta la città. La bianchissima torre medievale, ben riconoscibile anche da lontano, è stata oggetto di un importante intervento di recupero ed è aperta al pubblico grazie al lavoro dell’Associazione Priori. Un tesoro restituito ai cittadini e ai turisti che oggi rende Perugia ancor più bella.
Un bassorilievo proprio sopra la porta d’ingresso ricorda lo stemma degli Sciri, con una zampa di gallo come ornamento dell’elmo. La famiglia nobile perugina contava tra le sue proprietà in centro anche questa torre, e tutti gli edifici annessi, acquisita dagli Oddi, i primi proprietari del complesso (fino al 1483). In seguito la proprietà passò di mano a Caterina Della Penna D’Oddi che la donò più tardi a suor Lucia Tartaglini, la quale fondò a partire dal 1860 un conservatorio e un istituto per ragazze orfane di umili origini. Fino al 2011 la torre e il complesso furono proprietà del convento di San Filippo Neri, oggi gran parte degli edifici adiacenti alla Torre sono stati restaurati e suddivisi in appartamenti abitati da giovani coppie.
La skyline di Perugia non è stata sempre la stessa, un tempo infatti le torri vedetta erano numerose, tanto che il soprannome della città fu per molti anni la “Turrena”. La torre degli Sciri è un perfetto grattacielo del passato dallo slanciatissimo profilo di pietra immacolata, la sua terrazza regala un panorama spettacolare e inedito. Da questa eccezionale location è possibile vedere tutta Via dei Priori, stretta, ombrosa e suggestiva, che come un’arteria divide le case del centro storico fino a giungere in Corso Vannucci, nel cuore della città e nel suo più elegante salotto.
Quarantadue metri d’altezza e 232 scalini per raggiungere “la vetta”, il bel terrazzo moderno circondato di vetrate. Nonostante la vista della scala dal basso faccia un po’ impressione in realtà l’ascesa non è affatto traumatica, basta iniziare a salire e passa subito la paura (anche per una come me che soffre di vertigini). La scala è solida e ampia, da una sensazione di sicurezza, si ha parecchio spazio per muoversi anche stando dalla parte della parete e non sembra affatto di essere sospesi nel vuoto.
Un po’ di fatica ma ne vale la pena, dall’alto si gode di una vista stupenda. Un panorama completo per osservare e riconoscere i monumenti e la geografia della città: il Convento di Monteripido, il Monte Tezio, il Cassero di Porta S.Angelo, l’Università dei Stranieri, il profilo della Cattedrale e del Palazzo dei Priori, il terrazzino di Palazzo Cesaroni, il campanile di Santa Giuliana e sembra di sorvolare come un uccello la Piazza di San Francesco al Prato e l’Oratorio di San Bernardino. Nell’area moderna, che dalla stazione spazia fino alle zone industriali, si scorge anche il binario rosso scarlatto del mini metro che lentamente si arrampica verso l’acropoli.
Due sale all’interno degli edifici del conservatorio sono state di recente restaurate e riaperte al pubblico, la cappella di San Michele Arcangelo, con l’altare e quadri di pregio, e la cappella del Salvatore, dove è custodito un busto di Cristo Flagellato realizzato proprio da suor Lucia. Non uscite dalla Torre senza visitare queste due stanze distanti dall’ingresso solo pochi gradini.
Per conoscere le attività dell’Associazione Priori e controllare gli orari stagionali d’apertura della Torre degli Sciri consultate il sito VisitaPerugia.it