
Negli Anni Novanta Il Ciclone è stato un film cult assoluto, difficile dimenticare le avventure di Levante, Libero e Selvaggia nel loro casolare isolato dal mondo nella campagna toscana. A distanza di decenni ancora molti ricordano le battute a memoria ma solo in pochi sanno dove veramente è stato girato il film nel 1996. La tenuta della famiglia si trovava nei dintorni di Laterina ma gran parte delle scene hanno come sfondo il borgo di Stia, in provincia di Arezzo.
Lasciando alle spalle la città di Arezzo si entra tra le foreste verdi del Casentino, tra il Parco Nazionale, il Monte Falterona e borghi medievali ancora sconosciuti al turismo di massa. Questa porzione di Toscana appare ancora tutta da scoprire ed invitante nei suoi paesaggi, colori e sapori (a proposito, avete mai assaggiato i ravioli di patate di Poppi? Se la risposta è no, datevi da fare). Neanche a dirlo nei ristoranti in città si mangia divinamente, noi abbiamo assaggiato gli gnudi, una specie di polpette composte con il ripieno dei ravioli e condite come un piatto di pasta.
Stia è un piccolo centro dall’aspetto tipicamente toscano con case dai colori caldi e una piazza dalle geometrie particolari, Piazza Tanucci è infatti asimettrica e completamente in salita, dettagli che la rendono davvero unica e facilmente riconoscibile. Altra particolarità di Stia sono i portici, che accompagnano per gran parte del centro e riparano dal sole e dalla pioggia l’ingresso ai negozi. Una rinonomata produzione locale è il Panno del Casentino, una particolare lavorazione della lana molto importante per lo sviluppo economico dell’area di Stia alla quale è stato dedicato addirittura un museo.
Stia, oltre che essere un luogo carino dove pranzare o passare mezza giornata, è un ottimo punto di partenza per gite nel Casentino, che è un’area della Toscana ricca di storia e bellezze naturali. Nei dintorni si possono visitare luoghi come:
*Il Castello di Porciano, fortezza medievale che pare ospitò Dante Alighieri esiliato dopo la Battaglia di Compaldino.
*La Pieve di Romena, una bella chiesa romanica dell’XXI° secolo circondata da prati verdi e cipressi.
* Le suggestive rovine del Castello di Romena, luogo citato anche nell’Inferno dantesco. Mura e parti dell’antica fortezza troneggiano ancora in cima a un colle scenografico.
* L’eremo dei Camaldoli e il Parco Naturale delle Foreste Casentinesi, luogo di ritiro e spiritualità immerso in una natura incantevole.
* Il santuario francescano de La Verna incastonato in una montagna.
* Il borgo di Poppi e il Castello dei Conti Guidi.
* Laterina e i paesaggi della Gioconda.
*I panorami e le passeggiate montane a Pratovecchio e nei piccoli villaggi circostanti.