
Nella piccola guida sulla visita di Beijing ho volutamente lasciato da parte il Palazzo d’Estate che sta alle porte della metropoli. E non perchè sia un monumento da saltare, anzi, esattamente il contrario. Presi dalle meraviglie della Città Proibita, dopo aver vagato in una porzione della Grande Muraglia ed esplorato gli hutong e il Tempio del Cielo molti decidono di saltare la visita al Palazzo d’Estate pensando di aver già passato abbastanza tempo nella capitale cinese. Io vi consiglio invece di andare a vedere questo luogo (splendido in ogni stagione, anche sotto la neve e il ghiaccio) ritagliandovi una bella fetta di tempo per godere al massimo del suo incanto e delle sue particolari atmosfere. C’è da camminare. E anche tanto da vedere.
Un luogo di relax e piacere per le famiglie imperiali cinesi, costruito a partire dal XII° secolo sulle rive di un lago, il complesso è stato più volte ampliato e rimodificato a seconda delle mode del tempo ed ha assunto l’aspetto di oggi durante la metà dell’Ottocento. Si alternano edifici residenziali ad altri di svago, luoghi di incontro e di preghiera, terrazze panoramiche, monumenti bizzarri e figure di animali mitici. Il Palazzo d’Estate è un luogo da vedere assolutamente durante un viaggio a Pechino. Ed è anche facile da raggiungere, basta prendere la metro (Beigongmen Station) o contrattare una corsa in taxi di circa venti minuti.
Il grande complesso di palazzi e costruzioni si snoda sulle rive del Lago Kunming compiendo un percorso ad anello con varie tappe e dislivelli, ci saranno sempre e comunque delle belle vedute a deliziarvi, alcune dal basso verso l’alto, altre dall’alto verso il basso. La Sala della Benevolenza e Longevità è una delle prime aree che si incontrano entrando nel Palazzo, saluta i visitatori una grande statua di Kilin, l’animale fantastico e beneaugurale delle tradizione cinese, una specie di bue con le corna di cervo e altri dettagli immaginari. Le decorazioni splendide della stanza, seminascoste nel buio, contrastano con il rosso abbagliante degli esterni, colonne, disegni dorati e le statue di bronzo di un drago e di un pavone.
Tra i tanti monumenti e giardini del Palazzo c’è anche spazio per una strana superstizione. Fate caso ad una grande grande pietra grigia esposta come un gigante trofeo, un masso alquanto misterioso per il quale diversi sovrani divennero ossessionati, apparentemente senza ragione alcuna. Ironia della sorte la pietra dalle leggendarie doti miracolose in realtà non portò alcun beneficio ai sovrani che si ostinarono a volerla trasportare fino lì, anzi, pare che un imperatore nè subì più gli effetti negativi che positivi, ritrovandosi sull’orlo della bancarotta. Dice che anche fotografarla porti una buona dose di sfiga, e dato che non ci credo ma non si sa mai… ho evitato!
Passeggiate con calma tra i salici piangenti, i ponti e i padiglioni dalle forme sinuose e leggere, i ponti che uniscono il percorso del giardino sono architetture sublimi e spettacolari, si passa dal Ponte dei Diciassette Archi all’acutissimo Ponte della Luna, il cui profilo sembra uscire da un libro di favole, o da un miraggio. Dall’isola a Sud del Lago si ha una bella vista della parte principale del Palazzo d’Estate, cercate di andarci perchè la stessa immagine che appare in tutte le cartoline la troverete proprio lì. Lungo la strada fate caso anche ad un bue di bronzo sopra il quale appaiono i versi di una poesia alla longevità scritta dallo stesso imperatore Qianlong.
Tornando passo dopo passo al punto di partenza si incontra il monumento più affascinante di tutto il palazzo, è la Nave del Sollievo e della Purezza, un edificio parzialmente in legno (ma dipinto per sembrare tutto un unico blocco di marmo bianchissimo), che imita le forme di un’elegante imbarcazione a due piani. Uno spazio frivolo e maestoso utilizzato per feste regali. Dopo la distruzione del progetto iniziale da parte degli inglesi, durante la seconda guerra dell’oppio, il palazzo-barca venne eretto ancora più splendido e artistico per volere della madre dell’erede imperiale, Cixi. Perchè proprio la forma di una nave? Alcune storie popolari raccontano che la reggente Cixi usò per ampliare i monumenti del suo parco proprio i fondi sottratti alla flotta. Ironia tagliente alla faccia di tutti, o magari solo una maldicenza dei suoi avversari, chissà.
Ma i giardini non sono l’unico luogo per passeggiare a contatto con la natura, per la comodità e lo svago della famiglia imperiale è stato pensato anche un lungo corridoio coperto per muoversi e restare all’aperto anche in caso di cattivo tempo. Tutto il percorso è decorato con pitture e delicati intrecci di legno, ogni singola trave è dipinta come un quadretto e nell’insieme la visione è davvero d’effetto.
Scoprendo gli edifici del Palazzo si giunge a una serie di terrazze con vedute che si aprono su Pechino e sulle diverse architetture del complesso. La Torre dell’Incenso Buddhista è suo il cuore centrale, luogo di spiritualità e di pace che guarda sui tetti degi altri edifici e sul lago dalle acque soffocate dal gelo, giungere lì significa aver terminato il percorso ad anello con tutte le sue bellezze dopo una mezza giornata intensa di piacevoli camminate. Raffinato, imprevedibile e sofisticato. Tre parole per riassumere in breve la magia del Palazzo d’Estate, che malgrado il nome è rilassante e fruibile anche d’inverno, anzi forse ancora più magico nella sua quieta solitudine. Solo pochi visitatori e un immenso parco avvolto nel silenzio, l’equilibrio tra architettura e natura resta invariato mentre il ghiaccio si impossessa delle acque del lago, cancellandone i riflessi.